L’Associazione culturale 753 ArteBellezza è stata fondata a Bellinzona nel 2017 e, nell’ambito di un concerto di pianoforte a quattro mani che s’è tenuto allo Spazio Aperto di via Geretta con opere di Fryderyk Chopin, Emmanuel Chabrier e George Gershwin interpretate dalla presidente Grazia Galletta e Michele Masserano, sono state conferite le onorificenze di soci onorari. Tra questi, il sindaco di Bellinzona, Mario Branda; Raffaele De Rosa consigliere di Stato, direttore del Dipartimento della sanità e socialità; Daniele Campoli, pastore evangelico della Chiesa riformata; Dilva Cometta, rappresentante di Madonna di Re; Danilo Forini, presidente di Pro Infirmis; e Ivana Petraglio, presidente di Spazio Aperto.
Mario Branda ha ringraziato l’Associazione non profit per il contributo fattivo alla vita sociale e culturale della città di Bellinzona. La Città – ha detto – è fatta di tante cose, istituzionali, investimenti, ma soprattutto di quello che la gente opera assieme nella vita sociale, prima fra tutte la cultura da diffondere dalle scuole alle case per anziani. Essa ci eleva dalla barbarie; senza di essa saremmo più poveri come accade in questa evenienza tristissima della guerra. «Considerate la Vostra semenza», ammonisce il Poeta; «fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza»: questa è la bellezza. Raffaele De Rosa ha sottolineato come per trarre i gomitoli dalla matassa, bisogna muoversi in sintonia, ciò che consente di trovare il bandolo della matassa. Anche il politico, come evocano i brani di Chabrier sui temi favoriti di Wagner, non ha a disposizione filtri magici, ma deve convincere con quanto di buono fa, come l’Associazione che promuove l’arte, la musica, la cultura, nelle scuole, tra i malati, gli emarginati, i carcerati, gli anziani con un messaggio di solidarietà, vicinanza e rispetto. Solo così, con fantasia e progettualità il cerchio magico di rinnova, promuovendo una cultura di protezione alle fasce più deboli della popolazione. La cultura è sempre rispetto e mai spocchia, ha rimarcato Ivana Petraglio. Siamo riuniti qui per la stessa causa, ha detto Daniele Campoli. Vedere cosa sia possibile “fare insieme”. La cultura per alcuni mette distanza e sono sostenitori di un approccio elitario. Invece la cultura è una parola ottimista. Crede che la nostra umanità possa fiorire e sapere che si possono avere idee diverse, ma collaborando assieme. Crederò sempre nella bontà dell’essere umano, lasciò scritto Anna Frank. Dio stesso, per chi crede, si è fatto prossimo, servo, diacono. Il nome stesso di parrocchia significa farsi vicino: mettersi insieme per essere vicini agli altri e alla Stampa anche i carcerati ricordano sempre con desiderio i vostri concerti perché portano aria fresca ed energia per tornare a vivere. È questo integrarsi la nostra segreta fede e forza, ha detto Alida Carcano.
Corrado Bianchi Porro