Commento

Arte ed illusioni di Hill ed Erlich al Kunstmuseum Wolfsburg

Al primo piano del Kunstmuseum Wolfsburg si viene immediatamente avvolti da un’atmosfera di contemporaneità pulsante. Non solo Volkswagen in questa città che è diventata simbolo dell’industria tedesca, al confine con l’ex-DDR. Il museo artistico della città è situato alla fine della Porsche Strasse. È un edificio enorme, moderno, non troppo lontano dal parco cittadino. Ospita opere d’arte internazionali in uno spazio che da decenni raccoglie arte minimalista, concettuale e povera. Colpisce subito la cura nella selezione. Ogni artista esposto è rappresentato non da opere isolate, ma da gruppi di lavori che permettono di comprenderne la visione. Fotografia e video, da sempre centrali nella cultura contemporanea, occupano un posto privilegiato in questa collezione che si trasforma costantemente grazie all’approccio tematico delle esposizioni.

Fino a metà marzo 2025, il museo vibrerà dell’energia di due mostre che, pur nella loro diversità, dialogano attorno al tema della percezione in modi sorprendenti. Ci si immerge prima nel mondo di Gary Hill, pioniere dell’arte dei media. Il Kunstmuseum Wolfsburg custodisce quarantasei opere dell’artista americano, la più grande collezione in Germania. E ne espone quindici installazioni rappresentative, alcune mai viste prima dal pubblico. Attraverso nove dimensioni tematiche in corridoi che paiono labirinti alle pareti del museo, si viene a contatto con processi cognitivi, sperimentazione, tecnologia, corpo, linguaggio, colore, suono, tempo e spazio. Che sono le tematiche predilette dell’artista. Curiose soprattutto le videoinstallazioni. Hill usa il video come uno specchio della coscienza, sfidando gli schemi mentali, costringendo il fruitore dell’opera a ripensare il rapporto tra immagine e suono. Come ha detto lo storico dell’arte Gottfried Boehm, qui le immagini vengono create (e ricreate) ogni momento attraverso la luce.

Lasciando Hill, ci si catapulta poi in un universo completamente diverso, ma concettualmente affine. Si tratta della mostra “Weightless” di Leandro Erlich, la prima personale dell’artista argentino in Germania. Il mondo si capovolge letteralmente. In un’enorme sala buia, che forse vuole ricalcare il mistero dell’universo, si osserva la Luna “atterrata” sulla Terra, nuvole condensate in forme fantasiose, una casa che pende nel vuoto e visitatori che sembrano fluttuare nell’assenza di gravità con radici che piombano sulla testa. Tra queste installazioni spettacolari si rimane affascinati dalle illusioni così convincenti che mettono in discussione la percezione della realtà. Che è, si sa, uno dei compiti dell’arte. Il Kunstmuseum Wolfsburg offre dunque una possibilità di guardare il mondo dall’angolazione privilegiata della complessità globale attraverso l’arte contemporanea e i suoi interpreti eclettici. Perdersi nella sorpresa è una esperienza sensoriale.

Amedeo Gasparini

In cima