Ancora per pochi giorni, fino al 18 settembre a Lugano (Parete del Padiglione Conza, lato Campo Marzio), i due artisti della scena italiana e internazionale, 108 (Guido Bisagni) e CT (Matteo Ceretto Castigliano), saranno al lavoro su due pareti del Padiglione Conza (lato Campo Marzio) per dare la vita a due opere strettamente interconnesse tra loro.
Da qualche tempo i due autori stanno sviluppando un progetto comune: degli interventi che dialogano, si parlano, si confrontano, senza però mai fondersi totalmente l’uno con l’altro.
Sono infatti molti i punti contatto tra loro: oltre all’approccio astratto e minimale e alle preziose sinergie di forme e colori, condividono una particolare sensibilità per la ricerca dell’essenza e dell’armonia formale. Entrambi lontani dal mondo pop, portano avanti una ricerca intima e profonda, un’immersione libera e quasi totale nelle forme e nei colori. Il percorso individuale di ogni artista resta però sempre distinto: le forme organiche, morbide e per lo più profondamente nere di 108, si sposano così con quelle più nette, rigorose e geometriche di CT.
Due lavori che si uniscono dando origine a quella che può essere definita un’unica opera, ma doppia, in grado dunque di contenere tutta la complessità di due approcci personali in dialogo e in constante confronto con la superfice su cui intervengono e con l’ambiente circostante.
108 – Guido Bisagni – Italia – www.108nero.com
“108 – Pseudonimo di Guido Bisagni (n. Alessandria 1978). Storico esponente della scena italiana dell’arte urbana, laureato in disegno Industriale presso il Politecnico di Milano, è considerato uno dei primi e maggiori esponenti del post-graffitismo astratto a livello nazionale ed europeo. Si avvicina al mondo dei graffiti all’età di tredici anni, accedendovi dalla cultura punk-rock e dalla pratica dello skateboard piuttosto che dal più comune indirizzo hip-hop.
CT – Matteo Ceretto Castigliano – Italia – www.instagram.com/maceca.ct
CT pseudonimo di Matteo Ceretto Castigliano è un’importante esponente della scena italiana dell’arte urbana. Ha mosso i suoi primi passi nel tradizionale mondo dei graffiti per evolvere verso qualcosa di inedito. Osservando i suoi lavori, la maggior parte delle persone non pensa automaticamente ai graffiti e neppure alla forma delle lettere. Osservando però con maggiore attenzione si possono individuare dettagli, piani sovrapposti e spazi negativi che vi rimandano.