Nell’ambito del progetto Arte Urbana Lugano (AUL), dopo l’opera Close up, con le maestose balene realizzate in centro a Lugano dal duo di artisti ticinesi Nevercrew sulla parete di Viale Stefano Franscini, è la volta dell’artista italiana Gio Pistone, che sarà al lavoro dal 31 agosto al 4 settembre su alcune facciate dello stabile privato di Via Giuseppe Motta 24 a Lugano e su una parte dell’adiacente Autosilo Motta.
Gio Pistone realizzerà un’opera murale dal titolo Genesi di un incantesimo. Per l’artista quest’opera “rappresenta la creazione di un Rito che, attraverso la spiritualità condivisa di una comunità, era motivo di unità tra le persone”.
Gio Pistone indaga la figura della donna evidenziando come essa sia spesso, ancora oggi, vettore di pregiudizi e catalizzatrice di proiezioni del male: “Le donne/streghe si occupavano delle nascite, delle morti, di psicomagia, di medicina alternativa ed assumevano un potere sempre più grande gestendo la parte mistica e fortemente pagana dei piccoli centri rurali. Come diceva Aleister Crowley, la Magia ha tutti gli elementi di una Religione perché è composta da dogmi, riti, fantasmagorie, simboli e sortilegi, si pratica la meditazione attraverso parole simili a preghiere, le magie che somigliano molto ai miracoli, apparizioni e sparizioni misteriose, rinascite. D’altronde il Cristianesimo si è adagiato su un sentiero già battuto appropriandosi di tanti elementi delle religioni precedenti. Margaret A. Murray, egittologa dei primi del ‘900, asseriva che la Stregoneria proveniva da una un’Antica Religione precedente a quella Cristiana e che nella parte rituale si avvicinasse ad una divinità sopra le altre, Diana, Regina delle Streghe. La genesi di un incantesimo guarda alla Storia della Magia, l’importanza dei riti ed al ruolo centrale della Sacerdotessa/Strega nella costruzione di una drammaturgia mistica tipica anche oggi dei rituali magico-religiosi.”
In questo senso l’artista si rifà anche al tema storico della caccia alle streghe per far riflettere su ciò che spettava alle donne. L’artista riprende il tema nel mutato contesto attuale per richiamare l’atteggiamento che ancora oggi si riscontra nei confronti di chi è diverso o non corrisponde alle aspettative degli altri.