Astronautica

Artemis-1, la navicella Orion è ritornata sulla Terra

Artemis-1 - Splashdown della capsula Orion nell'Oceano Pacifico

La navicella Orion della NASA è atterrata nell’Oceano Pacifico, a ovest della baja della California, alle 18:40 (ora dell’Europa centrale) di domenica 11 dicembre dopo una missione da record, percorrendo più di 1,4 milioni di miglia su una traiettoria intorno alla Luna e tornando in sicurezza sulla Terra, completando la missione Artemis I.

L’ammaraggio è la pietra miliare finale della missione Artemis I, iniziata con il decollo del razzo Space Launch System (SLS) della NASA il 16 novembre, dalla piattaforma di lancio 39B del Kennedy Space Center in Florida. Nel corso di 25 giorni e mezzo, la NASA ha testato Orion nel difficile ambiente dello spazio profondo, in vista della prima missione con astronauti a bordo, Artemis II.

“L’ammaraggio della navicella Orion – avvenuto a 50 anni dall’atterraggio sulla Luna dell’Apollo 17 – è il coronamento di Artemis I. Dal lancio del razzo più potente del mondo all’eccezionale viaggio intorno alla Luna e di ritorno sulla Terra, questo test di volo è un importante passo avanti nella generazione Artemis dell’esplorazione lunare”, ha dichiarato l’amministratore della NASA Bill Nelson.

Durante la missione Orion ha effettuato due flyby lunari, arrivando a 128 km dalla superficie lunare. Alla sua massima distanza durante la missione, Orion ha raggiunto una distanza di 434’000 km dal nostro pianeta, oltre 1.000 volte più lontano del punto in cui la Stazione Spaziale Internazionale ISS orbita intorno alla Terra, con lo scopo di testare intenzionalmente al limite i sistemi prima di far volare un equipaggio.

Artemis-1 - La capsula Orion fotografa la Luna prima di effettuare l'ultimo flyby lunare

Artemis-1 – La capsula Orion fotografa la Luna prima di effettuare l’ultimo flyby lunare, il 5 dicembre 2022 (Foto: NASA)

Prima di entrare nell’atmosfera terrestre, il modulo dell’equipaggio si è separato dal modulo di servizio, che è il motore propulsivo fornito dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea). Durante il rientro, Orion ha sopportato temperature pari alla metà di quelle della superficie del Sole, ossia all’incirca 2’700 gradi Celsius. In quasi 20 minuti Orion ha rallentato da 40’000 km/h a 32 km/h per l’ammaraggio assistito da paracadute.

Durante il test di volo, Orion è rimasta nello spazio più a lungo di qualsiasi altro veicolo spaziale progettato per gli astronauti senza agganciarsi a una stazione spaziale. Mentre si trovava in una lontana orbita lunare, Orion ha superato il record di distanza percorsa da una navicella spaziale progettata per trasportare esseri umani, stabilito in precedenza durante l’Apollo 13.

Nei prossimi giorni, Orion verrà trasportata con un camion al Kennedy Space Center, dove verrà aperto il portello e prelevati diversi cosiddetti “carichi utili”, tra cui il manichino-comandante Moonikin Campos, gli esperimenti di biologia spaziale e il kit di volo ufficiale. Successivamente la capsula e il suo scudo termico saranno sottoposti a test e analisi nel corso di diversi mesi. (Fonte: NASA).

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