Arzo-Meride, il Festival dei piccoli
Nel corso delle giornate di sabato 19 e domenica 20 agosto al Festival internazionale di narrazione di Arzo-Meride andranno in scena numerosi spettacoli pensati per i più piccoli, a partire dai 3 anni di età.
Il potere dell’immaginazione, del movimento e della danza è raccontato in Esercizi di fantastica dell’Associazione Sosta Palmizi. Un lavoro che, ispiratosi all’idea di “Fantastica” di Rodari, porta in scena la storia di tre personaggi grigi che, grazie all’incontro con una farfalla, riescono a liberare i loro corpi e le loro menti (sabato 19 e domenica 20 agosto, ore 14.00 – da 4 anni).
L’incontro con un mulo, invece, può rivelarsi un’importante occasione per riflettere sulla guerra. Giuseppe Semeraro, voce molto amata dal pubblico di Arzo, torna al festival con Mio nonno e il mulo, ispirato al racconto di Vasilij Grossman, con la regia di Paola Leone. Uno spettacolo che, attraverso lo sguardo di un mulo e di un adolescente, ripercorre le vicende della guerra, per diventare un canto d’amore dei piccoli gesti di cura (sabato 19 e domenica 20 agosto, ore 14.00 – da 8 anni).
Perché non riflettere, allora, sul comportamento umano attraverso i legami famigliari e amicali delle capre?
L’attrice svizzera Piera Gianotti Rosenberg, in Genealogie caprine, racconta le peripezie, la malattia e la morte di un gregge di capre piuttosto particolare, che non sarà certo facile da dimenticare (domenica 20 agosto, ore 10.45 – da 9 anni).
A volte sono gli stessi personaggi che, senza mediatori, entrano in scena in cerca di ascolto per la propria storia. Lo fa, ad esempio, Viola, nata piccola come una castagna, che con il racconto della propria vita, conduce gli spettatori attraverso la ciclicità dell’esistenza. Viola e il bosco di e con Marta Zotti, è in scena sabato 19 e domenica 20 agosto, alle ore 14.00 (a partire dai 6 anni).
Storia d’amore e alberi segna il ritorno al festival di un’altra voce amata, quella di Simona Gambaro, per la regia di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia. Un piccolo narratore, all’inizio un po’ spaesato, ma via via sempre più sicuro, racconta qui la poetica resistenza e la tenace generosità di un uomo che piantava gli alberi (sabato 19 e domenica 20 agosto, ore 14.00 – dai 6 anni).
Storie che si susseguono in altre storie, per confluire infine nella storia di un ponte che deve attraversare un fiume: Fabio Galanti è pronto a incantare il suo pubblico con il Costruttore di storie, una produzione La Baracca-Testoni (sabato 19 e domenica 20 agosto, ore 16.00 – da 3 anni d’età).
Se il teatro è una finestra sul mondo, spesso la collaborazione con i mondi più in ombra diventa fondamentale. Home sweet home (capitolo 1 e capitolo 2) di Roberto Capaldo è una riflessione sulla casa e nasce da una ricerca con, tra gli altri, migranti, senza fissa dimora e pazienti in lungo degenza (sabato 19 e domenica 20, ore 16.00 – da 3 anni d’età).
Può un adolescente cambiare il mondo? Da laboratori e da consulenze, si sviluppa l’idea di Storia di un No, uno spettacolo della Compagnia Arione de Falco che attraverso la storia di giovani alle prese con le prime storie d’amore, affronta alcune problematiche legate all’educazione sentimentale e alla violenza di genere (sabato 19 e domenica 20 agosto, ore 16.00 – da 12 anni d’età).
E infine, come ogni anno, al festival non mancherà la profonda leggerezza del lavoro dei Giullari di Gulliver: i Canfabula saranno in scena con Il giovane gigante sabato 19 (da 6 anni) e il Collettivo Minimo con Biancaneve allo sbaraglio, domenica 20 agosto, alle ore 16.00 (da 8 anni).