Mentre le luci artificiali sono tornate ad invadere ogni angolo cittadino senza cura sostenibile, e si accumula in ogni dove il solito kitsch delle festività di fine anno, in questo Natale 2023 il pensiero va alla semplicità delle origini del Presepe di San Francesco, nella ricorrenza degli 800 anni, molto lontano dalla bulimia odierna di statuine d’ogni tipo. Un atto rivoluzionario per una rappresentazione simbolica, la Terra Santa, martoriata, rievocata a Greccio, con l’umiltà contadina degli animali, il bue e l’asino che hanno fatto la tradizione. L’augurio è di trovare quella Betlemme, non ridotta ad una favola, e nemmeno alla retorica corrente, ma nella semplicità del Mistero che si rinnova con il suo significato più vero.
La redazione