Difficile trovare parole che, anche per questa Pasqua, non suonino retoriche, di circostanza. Il nostro tempo secolarizzato ci mostra lunghe file di auto vacanziere e la lista tradizionale di consigli gastronomici… davvero la festività si deve ridurre a questo? È la riflessione che proponiamo anche ai non credenti per quello che rappresenta simbolicamente, nei giorni tormentati dalla sofferenza di molti, la morte come trasformazione, rinascita. Diamo una possibilità alla speranza.
La redazione