Call aperte per “Restez FIT!”, il progetto dedicato agli anziani
Nell’ambito della 32ma edizione del Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, che si svolgerà a Lugano dal 29 settembre all’8 ottobre 2023, prosegue il progetto pilota avviato l’anno scorso e dedicato agli anziani: Restez FIT! Articolato su due anni (2022-2023), il progetto vuole rafforzare la partecipazione culturale dell’anziano dandogli un ruolo da protagonista nella realtà sociale, attraverso un tandem intergenerazionale e una creazione artistica. Attraverso la partecipazione attiva ad un’iniziativa culturale a loro destinata, si consente così agli anziani di far parte della rete comunitaria e di prevenire l’isolamento sociale.
La parte socio-culturale del progetto prevede anche nel 2023 la partecipazione di una decina di anziani che sentono il bisogno di momenti di socializzazione e di aggregazione. Gli anziani interagiranno con una decina di ragazzi, formando un tandem intergenerazionale in seno al festival. La “Giuria dei Saggi” e la “Giuria Giovani” sono chiamate a discutere e valutare insieme gli spettacoli, in uno scambio di opinioni, sensazioni ed emozioni.
La parte artistica ha coinvolto una quarantina di anziani residenti in case di riposo che non sempre possono o vogliono prendere parte alla vita sociale, sia per motivi di salute che emotivi. Per più di un anno l’artista Rubidori Manshaft è entrata nel loro universo e dagli incontri avuti con loro ha concepito una creazione artistica che sarà presentata in prima assoluta il 7 e 8 ottobre nella sala del LAC durante quest’edizione del festival. Alcune cose da mettere in ordine, questo il titolo dello spettacolo, nasce da una scrittura a quattro mani di Rubidori Manshaft e Angela Dematté, dove l’artista riannoda questo lungo viaggio “sul campo” ai suoi ricordi, legandosi ai suoi spettacoli passati, alla sua ricerca artistica sul passaggio della memoria attraverso le narrazioni, sulla mancanza e sulla solitudine. Riparte da lì per interrogarsi sul corpo, sul suo significato politico, sulla cura, sul tempo, sulla paura, sul fare e sulla perdita di sé, delle forze, del ruolo e a volte anche della memoria. Alcune cose da mettere in ordine è la storia di una donna appena aldilà della soglia dei sessant’anni, che inizia a porsi le domande sul percorso della vita. Un viaggio interiore e reale verso qualcosa, un montaggio di eventi, struggente, ironico, reale nel gioco che la vita compie nel tentativo ridisegnare una dimensione umana e fragile forse, oggi, smarrita.
Per maggiori informazioni consultare il sito del FIT.