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Andy Wildi
Aveva scelto di vivere in Ticino, per oltre 25 anni a Novaggio e in ultimo a Caslano. Aveva 75 anni.
Ci ha lasciati Andy Wildi, pittore noto molto meno dell’alta qualità della sua opera. Nato a Baden nel 1949, Wildi ha avuto l’atelier per oltre 25 anni a Novaggio, da poco s’era abbassato a Caslano, ed è considerato tra i più innovativi pittori svizzeri. Frequentata la Kunstgewerbeschule di Zurigo, ha continuato la formazione in quella di Basilea. Ha ottenuto nel 1973 la Borsa Federale per l’arte, replicata altre due volte. Nel 1974 è cofondatore della Ateliergemeinschaft Spinnerei Wettingen per la quale realizza opere di grande formato, murales e scenografie per la compagnia teatrale Claque di Baden. Nel 1984 si era trasferito con la moglie Helena e la figlia Aurelia a Novaggio dove ha avviato un nuovo, importante periodo della vita e dell’opera. I suoi lavori, fortemente influenzati dalla luce del sud, toccano fibre di delicata nostalgia. A lavori di grandi dimensioni fanno da contrappeso dipinti, disegni e pastelli di piccolo-medio formato su carta o cartone. Ha collaborato con l’editore Haffmans bei Zweitausendeins per l’illustrazione di libri.
Totalmente dedicato all’arte, ha realizzato un numero importante di opere, ha redatto un’autobiografia Ansichtssachen, Punti di vista, seguita nel 2002 dalla prima monografia in lingua italiana, Assolo di pittore con testo di Dalmazio Ambrosioni. Quarant’anni come artista freelance sono riassunti nel 2009, ad opera della casa editrice Orell Füssli, nel libro Andy Wildi – Befragte Wirklichkeit, che offre un quadro completo di tutto il suo lavoro artistico, con testi di Karl Lüönd ed Eva Buhrfeind. Nello stesso anno una sua opera viene pubblicata in un’edizione limitata e numerata, Sali e Tabacchi, seguita da una seconda, Vecchia pescheria. Con la moglie Helena Zaugg è stato anche editore con la Casa editrice Tiramisù, con la quale ha pubblicato in Ticino testi e opere d’arte di autori soprattutto svizzerotedeschi.
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Andy Wildi, Circus Bengali, olio su tela, 2014
La sua opera consiste essenzialmente in un viaggio figurativo tra il surreale e il metafisico, dove assumono grande importanza tanto il valore della memoria quanto il lato nascosto delle cose e della vita in atmosfere delicatamente poetiche. Ha realizzato importanti opere in spazi pubblici, sia dipinti che affreschi. Ha esposto varie volte in Ticino, ma soprattutto oltre San Gottardo, in Gallerie e Musei come il Kunstmuseum di Olten, l’Aargauer Kunshaus, il Museum Baviera e l’Helmhaus di Zurigo, il Kornhaus di Baden ed altri.
Andy Wildi con la sua opera è una presenza inconsueta, assolutamente originale nell’ambito dell’arte svizzera a cavallo tra Novecento e Duemila. I suoi lavori nelle varie dimensioni e tecniche, soprattutto olio magro, gouache e pastello, all’interno di ampie raffigurazioni legate alla memoria, racchiudono indizi spesso minimi di passaggi non rilevati, trattengono annotazioni affidate al tempo, intrecciano storie piccole e anche minime, che vanno a comporre il lato più discreto, pudico e nascosto della vita e del rapporto con il reale. Sempre con quella luminosità che ha accentuato nella sua sceklta diu vivere in Ticino e che, a modo suo, tiene conto anche di una scuola importante come il Chiarismo lombardo.
Dalmazio Ambrosioni
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