Un nuovo approccio in teatro: è lo smartphone a decidere il finale dello spettacolo. L’idea nasce con lo scopo di avvicinare le generazioni più giovani – dai 14 anni fino agli under 30 – al mondo dell’opera lirica. Il progetto si chiama Opera Education che ama sperimentare e provare nuovi approcci per far avvicinare al teatro attraverso nuovi linguaggi e compositori contemporanei. Il debutto nazionale italiano è previsto.
LO SPETTACOLO
OPERA CRIME. Delitto all’opera (Vol. 1 Rigoletto), della durata di 60 minuti circa, concepito dal compositore e polistrumentista Enrico Melozzi (già conosciuto a Como dopo l’XI Festival Como Città della Musica 2018 con i 100Cellos e reduce da pochi giorni dalla 70ª Edizione del Festival di Sanremo 2020, dove ha diretto, tra gli altri, i Pinguini Tattici Nucleari arrivati terzi sul podio dell’Ariston), e dal suo team creativo, tratto da Rigoletto di Giuseppe Verdi.
La scena si svolge in palcoscenico, dove i partecipanti potranno aggirarsi sul “luogo del delitto” ed investigare, interrogare i personaggi, apprendere da loro la trama, guidati da un’app, che sul telefonino fornirà loro indizi o modalità per procedere nell’indagine e…scoprire chi ha ucciso Gilda. Essere un po’ Sherlock Holmes, Hercule Poirot, Miss Marple o immedesimarsi in tanti detective, scolpiti nella memoria grazie a celebri serie televisive o pellicole cinematografiche, è un’illusione, che rende l’esperienza teatrale attuale e meta-teatrale, immersiva, sicuramente senza precedenti, nuova. È uno svolgimento in stile Black Mirror: Bandersnatch con finali alternativi, in cui a decretare il colpevole sarà una scelta collettiva, elaborata tramite l’interazione con la app Opera crime, che già può essere scaricata gratuitamente da Google Play e da App Store.
Il linguaggio musicale di questo spettacolo parte da Rigoletto di Giuseppe Verdi e, quasi come un pretesto, arriva a un linguaggio contemporaneo, anche elettronico ma con le radici ben salde nella tradizione operistica. Una trasfigurazione in musica di un mondo parallelo a quello verdiano, che vede differenti linguaggi andare d’accordo come non era mai successo prima. Se i momenti poetici saranno più facilmente accostabili al puro canto lirico neoclassico, i momenti di interazione del pubblico hanno una veste musicale moderna, con musiche composte appositamente da Enrico Melozzi. In alcuni momenti dello spettacolo (ovvero i momenti interattivi-esplorativi-investigativi della scena) il tempo si dilata fino a fermarsi, permettendo agli spettatori di camminare dentro la scena con i cantanti immobili, in fermo immagine, potendogli girare intorno per notare dettagli nascosti dalla prospettiva frontale, e addirittura scattare foto rilievi con il telefonino. Lo spettacolo si conclude con dei finali alternativi che il pubblico stesso ha contribuito a ricostruire, dando vita ad una esperienza realmente interattiva tra gli spettatori e l’opera. Il pubblico con il suo voto decreterà il colpevole, decidendo quale finale mandare in scena.
La prima assoluta è andata in scena ieri al Teatro Sociale di Como. Qui di seguito le prossime date della programmazione:
Rosignano, Teatro Solvay – 27 febbraio, ore 18.00 e 20.30
Milano, Teatro Franco Parenti – 5 marzo, ore 19.30 e 21.30
Milano, Teatro Franco Parenti – 6 marzo, ore 9.30
Brescia, Teatro Grande – 17 aprile, ore 19.00 e 21.00
Bergamo, Aeroporto di Orio al Serio – 23 aprile, ore 18.00 e 20.30
Pavia, Teatro Fraschini – 22 maggio, ore 19.30 e 21.00
Parma, Festival Verdi Off – ottobre
Opera smart segna un nuovo inizio di programmazione lirica particolarmente indicata per i giovani adolescenti e gli Under30, ma aperta a tutti.