Sarà compito di Kamala Harris fermare la crisi politica in campo democratico, dopo la rinuncia di Joe Biden, in questo debutto di “nuova” campagna elettorale negli Stati Uniti. Cavalcando il momento emotivo, in ventiquattro ore la campagna di Harris ha raccolto finanziamenti pari a 81 milioni di dollari. La vicepresidente, che ha già incassato i voti necessari per la nomina a candidata democratica in vista della convention di agosto, vanta il supporto di un partito apparentemente orientato verso un nuovo corso. Tutti sul carro di Kamala, insomma. Dai governatori Gretchen Whitmer (Michigan) e Josh Shapiro (Pennsylvania) al ministro dei Trasporti Peter Buttigieg – possibili candidati nel ticket presidenziale come vicepresidente. Fino al Senatore dell’Arizona ed ex astronauta Mark Kelly – dato per favorito come candidato VP – e alla grande burattinaia Nancy Pelosi. Alla fine, anche Barack Obama si è schierato al suo fianco.
Il testo integrale dell'articolo è accessibile ai soli abbonati.
Effettui per cortesia l'accesso con i Suoi dati:
L'abbonamento per privati all'Osservatore costa CHF 35.--/anno
e può essere sottoscritto tramite
l'apposito formulario.