Gli scorsi 1 e 2 ottobre 2020, l’Istituto scienze della Terra (IST) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana SUPSI ha ospitato e coordinato il primo Convegno internazionale del progetto SICt – Sicurezza Infrastrutture Critiche transfrontaliere.
Durante il Convegno sono stati presentati i risultati intermedi di questo progetto Interreg che ha come principale obiettivo lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera finalizzata all’individuazione di strategie per garantire la continuità delle reti di trasporto tra Italia e Svizzera.
Il tema della sicurezza e resilienza delle Infrastrutture Critiche è al centro dell’attenzione di governi, forze economiche e mondo della ricerca sia a livello internazionale sia locale. Che cosa si deve intendere per resilienza delle Infrastrutture Critiche transfrontaliere, quali sono le strategie per rafforzarla e quale è il valore aggiunto che può portare una logica di cooperazione nel raggiungimento di questo obiettivo, sono stati i temi al centro del Convegno internazionale del progetto SICt, uno dei 7 progetti su 67 del Programma Interreg Italia-Svizzera inquadrati nell’Asse V, che ha come obiettivo il rafforzamento dei sistemi di governance transfrontaliera
La resilienza misura la capacità di un sistema di rispondere e resistere a una perturbazione e di reagire ad un evento che può comprometterne il buon funzionamento. Nel caso del progetto SICt il sistema è rappresentato dalle Infrastrutture Critiche relative al sistema stradale e ferroviario che si trovano nell’area transfrontaliera tra Italia e Svizzera, a cavallo tra le province di Como e Varese e la zona sud del Canton Ticino. Un’efficiente cooperazione tra i due Stati, può quindi essere determinante per migliorare la risposta ad un scenario di evento rilevante e a una situazione di emergenza, migliore sarà questa risposta coordinata e sinergica, minore sarà il tempo trascorso dal primo intervento fino al ripristino totale delle reti di trasporto e quindi alla mobilità di persone e merci che si muovono nell’area interregionale.
Il Convegno ha visto la partecipazione sia in presenza sia a distanza di numerosi “attori e decisori” della sicurezza tra istituzioni, gestori e operatori del soccorso; durante la prima giornata italiani e svizzeri e internazionali nella seconda giornata.
La mattina del 1 ottobre è stata dedicata alla presentazione delle tematiche, degli scenari di studio e dello stato di avanzamento di SICt da parte dei partner di progetto Regione Lombardia, Polizia Cantonale Ticinese, Politecnico di Milano, SUPSI-IST e Dipartimento del territorio del Canton Ticino.
Una sezione dei lavori è stata dedicata a illustrare le tecnologie di supporto al progetto per sviluppare le funzioni di monitoraggio, elaborazione dati e condivisione di informazioni, dalla Piattaforma Infrastrutture Critiche (PIC) che dovrà integrare le diverse componenti, al sistema GRRASP-DMCI per l’analisi della funzionalità delle infrastrutture di trasporto, ai dati da Interferometria Radar da satellite (InSAR) per il monitoraggio del territorio e delle Infrastrutture Critiche, con interventi di ARIA spa, Joint Research Centre (JRC) e Gamma Remote Sensing AG.
Al termine della mattina si è svolta la Tavola rotonda sulle sinergie tra i due progetti Interreg SICt e GESTISCO, coordinata dal Politecnico di Milano, a cui hanno preso parte Regione Lombardia, la Sezione del militare e della protezione della popolazione del Cantone Ticino, la Prefettura di Varese e Fondazione Politecnico di Milano.
Il pomeriggio è stato dedicato ai tavoli tecnici sui due scenari di evento individuati come casi di studio del progetto SICt, con l’obiettivo principale di mettere a fuoco i parametri e le soglie che richiedono un approccio di collaborazione transfrontaliera tra i vari operatori nella gestione di una situazione di emergenza.
Al primo tavolo, incentrato sullo scenario del deragliamento di un convoglio ferroviario sulla linea Luino-Bellinzona con dispersione di sostanze pericolose, hanno partecipato tra gli altri la Provincia del Verbano Cusio Ossola, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Trenord, Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (ANAS), Azienda Regionale Emergenza Urgenza. (AREU), la Polizia Stradale di Varese, Polizia ferroviaria di Milano per parte italiana, mentre per la Svizzera erano presenti le Ferrovie Federali Svizzere (FFS), la Polizia Cantonale Ticinese, il Dipartimento del Territorio in rappresentanza di USTRA, il Servizio Autoambulanza del Mendrisiotto (SAM) e i Pompieri della città di Bellinzona.
Il secondo tavolo, dedicato al caso studio di una nevicata intensa sull’Autostrada A36 Pedemontana Lombarda sull’asse Como-Lugano, ha visto il coinvolgimento, oltre a Pedemontana Lombarda, della Polizia Locale di Como, di ANAS e AREU, e della Polizia Cantonale e delle FFS per parte svizzera.
La mattina di venerdì 2 ottobre i lavori del Convegno sono stati invece focalizzati sulla presentazione di progetti ed iniziative nel campo della resilienza delle Infrastrutture Critiche in ambito internazionale, con la finalità di far emergere esperienze e approcci applicabili anche su una più vicina scala locale. Gli interventi sono stati promossi e organizzati dal Politecnico di Milano, in collaborazione con il Critical Infrastructure Resilience, International Network (Cirint.net).
Il Convegno è stato finanziato dal Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020, che si propone di generare significativi miglioramenti economici e sociali, mettendo a fattor comune le risorse di cui dispongono le aree di frontiera in una logica di rete.