Commento

Da Carlo IV al Petrarca, Praga medievale imbalsama l’anima

Praga d’oro, Praga nera, Praga rossa, certo, ma anche Praga medievale. È la capitale boema il soggetto di Come Praga divenne magica (Neri Pozza 2024) dello storico Franco Cardini, che offre un affascinante viaggio attraverso i secoli che hanno plasmato la città, concentrandosi sul periodo medievale che vide Praga assurgere a uno dei principali centri culturali e politici d’Europa. Un percorso che va dalle radici di Praga medievale fino alla sua entrata nella modernità. Un vivido affresco di una città che ha sempre sfidato il tempo e incantato i visitatori con la sua aura magica. Il libro si apre con un’evocativa descrizione della Praga odierna, città ricca di monumenti iconici come il Ponte Carlo e l’orologio astronomico, patria di figure leggendarie come il Golem e l’imperatore-alchimista Rodolfo II. «Praga sfida il tempo, lo ha sempre fatto», si legge nella prefazione di Flavio R. G. Mela.

Una città «imbastita da ritualità ancestrali». Che ha «il potere di imbalsamare l’anima, renderla vulnerabile alla meraviglia». Tra storie, leggende, re, mercanti, artisti, principesse, imperatori, santi. Un libro tecnico quello di Cardini. Che pur brevemente, racconta in dettaglio il medioevo praghese tra misteri e segreti. Si riconoscono Tycho Brahe e Jan Hus, Agnese di Boemia (figlia del re Ottocaro I) e San Venceslao. Poi San Giovanni Nepomuceno, fino a Boleslao I di Boemia e Sigismondo di Lussemburgo. Fino agli Jagelloni e agli Asburgo. Compaiono anche i legami di grandi italiani con Praga medievale e la Boemia più in generale. Su tutti, Francesco Petrarca e Cola di Rienzo. E poi Giuseppe Arcimboldo, Giacomo Casanova, Silvio Pellico e Angelo Maria Ripellino. Cardini parte dal VI secolo, quando nell’area precedentemente abitata da popolazioni celtiche giunsero le prime genti slave.

L’autore delinea la nascita della futura città nell’882 si creò il primo nucleo urbano sulla riva sinistra della Moldava. Da qui si dipana una narrazione che segue lo sviluppo di Praga attraverso i secoli, dalla sua affermazione come centro commerciale nel X secolo all’ingresso nell’orbita del Sacro Romano Impero. Figura cardine di Praga era e rimane Carlo IV, che investì sulla città così tanto da farne il cuore nevralgico della sua egemonia – qui costruì la prima università dell’Europa centrale. Incoronato a Roma imperatore nel giorno di Pasqua 1355, abbandonò poco dopo la città e rientrando oltralpe nel rispetto della parola data al pontefice Papa Clemente VI. Per Petrarca fu un’immensa delusione. Cardini offre anche analisi sullo sviluppo urbanistico della città, sulla formazione dei suoi quartieri storici come Malá Strana e Staré Město. Il ponte Carlo e il quartiere ebraico, di nuovo, tra storia e leggenda.

Poi il volume contestualizza la storia di Praga nel più ampio scenario europeo. Le vicende della città boema sono sempre messe in relazione con i grandi eventi e le correnti culturali del continente. Dalla lotta per le investiture alle crociate, dall’umanesimo alle guerre di religione. L’autore riesce nell’intento di spiegare come Praga medievale sia diventata “magica” non solo nell’immaginario romantico ottocentesco, ma già nella percezione dei suoi abitanti e visitatori medievali. Se un limite si può trovare, è forse nella relativa brevità del volume rispetto all’ampiezza del tema trattato. Alcuni argomenti, come il periodo hussita o il passaggio agli Asburgo, avrebbero meritato maggiore approfondimento. Tuttavia, questa concisione è pure un pregio che rende il libro una perfetta introduzione alla storia di Praga. Cardini aveva già dedicato un libro, Praga. Capitale segreta d’Europa nel 2020: il nuovo volume ne è il complemento medievale.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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