“Archivi del Novecento” è il ciclo di incontri pubblici organizzato dall’Istituto di studi italiani dell’USI e da Rete Due, la cui seconda serie si è svolta dal 27 febbraio al 29 maggio scorsi nell’Auditorium dell’Università della Svizzera italiana e nello Studio 2 della RSI. Protagonisti alcuni dei massimi scrittori e poeti del Novecento di lingua italiana riletti, con l’ausilio di preziosi materiali televisivi tratti dagli Archivi RSI, da studiosi e specialisti.
Nel corso dell’estate, dal 23 giugno al 1° settembre, ogni domenica, alle 10.35, Rete Due ripropone al suo pubblico questi appuntamenti, condotti da Massimo Zenari e diretti da Claudio Laiso: Eugenio Montale, con Fabio Pusterla (23.06); Plinio Martini, con Mattia Pini (30.06); Dino Buzzati, con Silvia Zangrandi (7.07); Goffredo Parise, con Silvio Perrella (14.07); Lalla Romano, con Vega Tescari (21.07); Guido Piovene, con Sara Garau (28.07); Mario Soldati, con Giacomo Jori (4.08); Leonardo Sciascia, con Corrado Bologna (11.08); Giorgio Bassani, con Gianni Venturi (18.08); Paolo Volponi, con Niccolò Scaffai (25.08); Giovanni Orelli, con Pietro Montorfani (1.09).
Tutti gli incontri di “Archivi del Novecento” si potranno riascoltare e scaricare dal sito internet.
Come sottolinea Massimo Zenari, che ha curato il Ciclo per Rete Due, una costante che accomuna i documenti audiovisivi della RSI è la capacità di far emerge quasi sempre aspetti inediti dei vari poeti e letterati intervistati, a tal punto da stupire gli stessi professori relatori, confrontati con del materiale molto spesso reso pubblico una volta soltanto. “Penso al prof. Roberto Deidier, che l’anno scorso si era occupato di Sandro Penna. È rimasto a tal punto colpito dal materiale RSI su cui si era basato il suo intervento che ci ha chiesto di poterlo trascrivere per la rivista da lui diretta e dedicata al grande poeta, Il viaggiatore insonne”. Ciò dimostra quanto la RSI sia in grado di stimolare il mondo accademico e il pubblico della Svizzera italiana, con queste iniziative. “Non si tratta – sostiene Zenari – di guardare al passato con nostalgia (non si fa comunque più la TV di una volta), ma di offrire a un pubblico eterogeneo la possibilità di gustarsi materiale d’archivio spesso rarissimo e televisivamente splendido. È stato il caso l’anno scorso con Calvino e Pasolini, è stato il caso quest’anno con Parise, Volponi, Soldati, Buzzati e Plinio Martini. Ciò dimostra in fondo la lungimiranza di un’azienda come la nostra, che in passato ha saputo investire nell’approfondimento culturale ottemperando al suo mandato educativo, e oggi valorizzando quello straordinario patrimonio collettivo con un lavoro di digitalizzazione fondamentale, portato avanti con passione dal settore Teche”.
E per il futuro? “Le idee non mancano, ci stiamo riflettendo. La volontà è di continuare la decennale collaborazione con l’Università della Svizzera italiana, nella speranza che di queste serate pubbliche riesca ad approfittarne un numero maggiore di docenti e di studenti. Sarebbero occasioni da cogliere al volo”.
Laura Quadri