Dal 29 agosto al 1. settembre ad Arzo si terrà la 20esima edizione del Festival internazionale della narrazione.
Quest’anno, protagoniste principali del festival, saranno due voci femminili di spicco nel campo della narrazione: Marta Cuscunà e Elisabetta Salvatori.
Marta Cuscunà – artista e performer marchigiana – sarà in scena venerdì 30 agosto alle 21:30 con “La semplicità ingannata”: lo spettacolo è ambientato nel Cinquecento, nel monastero di Santa Chiara di Udine, e racconta la storia di un’antica resistenza femminile. Nel convento, secondo l’usanza del tempo, venivano costrette alla monacazione le figlie delle famiglie più importanti, escluse così da ogni aspetto politico e sociale. Un gruppo di monache, però, decide di reagire e trasformare il monastero in uno spazio di contestazione e di libertà di pensiero; la storia delle Clarisse sarà il trampolino per un discorso più profondo sul «destino di generazioni di donne» e sulla «possibilità di farsi coro per cambiarlo». L’attrice, insieme alla studiosa Francesca Medioli, curatrice di L’Inferno monacale di Arcangela Tarabotti, approfondiranno l’argomento incontrando il pubblico sabato 31 agosto presso la Corte dei Miracoli.
Elisabetta Salvatori – autrice e attrice della Versilia, dopo il successo dello scorso anno, torna al Festival sabato 31 agosto alle 11.00, con “La bimba che aspetta”, affiancata dal musicista Matteo Ceramelli (violino e chitarra). Salvatori porta in scena la storia dell’omonima e celebre statua ottocentesca situata a Viareggio, che ha ispirato voci, leggende e pellegrinaggi. Le storie della misteriosa bimba che ha posato come modella dello scultore ferrarese che l’ha ritratta, danno vita a un racconto che restituisce uno spaccato misterioso della Versilia antica. Elisabetta Salvatori, sempre accompagnata da Matteo Ceramelli, si esibirà anche domenica 1o settembre alle 18:30 con “Piccolo come le stelle”; la storia narrata è quella di uno dei più grandi musicisti di sempre: Giacomo Puccini. La narratrice, partendo dallo studio delle sue lettere, ricostruisce le incredibili fragilità del compositore lucchese. Una narrazione che ricorda come «anche le stelle, viste da qui, siano piccole».
Molti saranno ancora i racconti che affascineranno grandi e piccini nella bella cornice del pase di Arzo.
Informazioni più dettagliate sul festival e sul programma potrete trovarle sul sito: www.festivaldinarrazione.ch