“Diario, Bruna Cases”, da domani in libreria
Da domani, sabato 15 gennaio, sarà disponibile nelle librerie del Cantone Ticino Diario, Bruna Cases (edito da Abendstern) con la prefazione dello storico e giornalista Pietro Montorfani, la postfazione del già Comandante del corpo delle guardie di confine IV Fiorenzo Rossinelli, e un’intervista di Simona Sala.
«L’Italia era occupata a nord dai Tedeschi e a sud dagli Inglesi, ma gli ultimi procedevano adagio adagio. Intanto i tedeschi maltrattavano gli ebrei, appunto noi eravamo di questi». Così scriveva Bruna Cases nella prima pagina del suo diario, il 31 ottobre 1943. Tra le righe di queste poche parole di una bambina di appena nove anni, si legge la dolorosa consapevolezza del pericolo che lei e le persone a lei care stavano correndo. Come migliaia di altri fuggiaschi anche Bruna Cases e il suo gruppo trovarono la salvezza attraversando il confine con la Svizzera, dove qualche tempo prima si erano rifugiati anche il padre e la nonna. Durante il soggiorno in terra elvetica Bruna Cases e sua madre si spostarono in diverse località, e la bambina annotava pensieri e preoccupazioni su un diario che abbelliva con immagini oggi preziose e suggestive.
Il 24 gennaio, esattamente 79 anni dopo quella rischiosa ma salvifica fuga in Svizzera, Bruna Cases ritornerà sul luogo del passaggio in terra elvetica, a San Pietro di Stabio. Nel pomeriggio offrirà in diretta da Stabio la testimonianza della propria esperienza in occasione di un incontro in streaming che avrà luogo dalle 14 alle 15.
Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della memoria, sarà disponibile online un filmato di un’ora con le testimonianze dei coniugi Cases-D’Urbino (anche il marito Giordano D’Urbino si rifugiò in Svizzera, seppur passando dal Bisbino) raccolte
a Stabio e accompagnate dalle immagini dei luoghi in cui si svolsero i fatti del 1943. Il filmato sarà disponibile sul sito dell’ATIS e della casa editrice Abendstern.