È morta la scrittrice irlandese Edna O’Brien
La scrittrice irlandese Edna O’Brien è morta, sabato 27 luglio, all’età di 93 anni. Rendendo omaggio all’autrice, il suo editore, Faber, ha sottolineato che è «una delle più grandi scrittrici della nostra epoca. Ha rivoluzionato la letteratura irlandese, catturando la vita delle donne e la complessità della condizione umana in una prosa luminosa e libera, che ha esercitato una profonda influenza su molti scrittori che l’hanno seguita».
Nata a Tuamgraney il 15 dicembre 1930 in una famiglia dalle forti radici cattoliche, educata alla National School di Scariff e nel Convent of Mercy di Loughrea, retto da suore, O’Brien si era trasferita a Dublino ed era fuggita con un uomo sposato che sarebbe diventato suo marito, lo scrittore Ernest Gebler, da cui avrebbe divorziato nel 1964 affrontando poi una lunga battaglia per l’affido dei figli Carlo e Sasha, stabilendosi poi a Londra.
L’esordio nel 1960 con il romanzo The Country Girls, in italiano “” (Feltrinelli), in cui ha raccontato una nuova generazione di donne che seguivano liberamente il loro desiderio di autonomia e libertà, lottando contro le aspettative oppressive e ipocrite della vita rurale. Un libro proibito dalla censura, che costrinse la scrittrice a lasciare il suo Paese, diventato però il primo capitolo di una trilogia che comprende The Lonely Girl (“La ragazza sola”, Rizzoli), ristampato nel 1964 col titolo Girl with green eyes, e Girls in their married bliss (“Ragazze nella felicità coniugale”, Edizioni e/o). Al centro dei tre romanzi, le vicende di due amiche, Caithleen e Baba, dai giorni della fanciullezza alla giovinezza, con l’esperienza del matrimonio, dell’abbandono, della solitudine, ma anche del finale trionfo, soprattutto di Caithleen, sui condizionamenti e sui pregiudizi della società del suo tempo, tra bigottismo e gretto maschilismo. I tre libri sono stati ripubblicati in unico volume con l’aggiunta di un’appendice sulle vicende delle due protagoniste, divenute molto popolari in Irlanda, anche in seguito alla versione cinematografica di The country girls (1984).
Altri suoi romanzi – quasi tutti incentrati su donne in conflitto con una realtà sordida e meschina − sono August is a wicked month (1965), Casualties of peace (1966), A pagan place (1970); Night (1978), ritratto di donna in forma di monologo interiore; Johnny I hardly knew you (1977), e The high road (1988), storia di una donna matura, ferita dalla vita, ma capace ancora di riscoprirne le miracolose potenzialità. E ancora, tradotti in italiano, Le stanze dei figli, Un feroce dicembre, La luce della sera, Ragazza (Einaudi Stile Libero), ambientato nel Nordest della Nigeria dove Maryam è in fuga con la sua bambina, dopo essere stata tenuta in ostaggio insieme ad altre giovanissime donne, rapite dai fondamentalisti islamici di Boko Haram.