Lutto

È morto il regista Jean-Luc Godard

Jean-Luc Godard nel 1968. Fonte: Wikimedia Commons

Il regista franco-svizzero Jean-Luc Godard, è morto all’età di 91 anni. Regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico francese, fra i più significativi registi della seconda metà del novecento e fra i principali esponenti della Nouvelle Vague, il movimento cinematografico che ha rivoluzionato il cinema alla fine degli anni ‘50 e ‘60. Dal suo primo lungometraggio, Fino all’ultimo respiro con Jean Paul Belmondo, è stato un punto di riferimento per i giovani cineasti degli anni Sessanta, rappresentando un segno di demarcazione fra epoche e culture della storia del cinema. Premiato con il Leone d’oro nel 1984 e l’Oscar alla carriera nel 2011, le sue opere sono state fonte di ispirazione per molti registi di Hollywood.

Nel 1960 dirige Le petit soldat, che in Francia suscita polemiche a causa dei riferimenti alla guerra in Algeria. Seguono La donna è donna (1962), Orso d’Argento a Berlino, I sette peccati capitali (1961), Questa è la mia vita (1962) e Il disprezzo (1963), ispirato al romanzo di Alberto Moravia. Dopo il film di fantascienza Agente Lemmy Caution, missione Alphavillle (1965) che vince l’Orso d’Oro a Berlino, Godard passa alla critica politica e sociale con La cinese (1967) e con Week – end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica (1967). Propaganda la protesta studentesca con alcuni film non finiti o distribuiti clandestinamente, tra cui La gaia scienza (1968) e Lotte in Italia (1970). In seguito gli viene affidato uno degli episodi di Amore e rabbia (1967) – altrimenti conosciuto come “Vangelo 70” – a cui partecipano anche Marco Bellocchio e Pier Paolo Pasolini. Nel 1982 gira Passion, l’anno dopo è la volta di Prenom Carmen, Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia, e nel 1987 si cimenta nel Re Lear. Nel 1990 gira Nouvelle Vague con Alain Delon e sei anni dopo torna a Venezia dove presenta Forever Mozart.

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