Eroi, guerre e utopia, voci dall’ex Jugoslavia
La dimensione collettiva che contrasta quella individuale, l’eroismo che sfida il potere, la violenza che combatte la fratellanza, il passato che cerca un dialogo con il presente: è il fronteggiarsi di due forze opposte a scandire in un lungo mosaico fatto di testimonianze artistiche eterogenee la mostra “Più grande di me. Voci eroiche dalla ex Jugoslavia”, in programma a Roma negli spazi del Maxxi dal 5 maggio al 12 settembre.
A cura di Zdenka Badovinac (con la curatrice associata Giulia Ferracci), il progetto espositivo si sviluppa a partire da una dimensione temporale circolare costruita attorno all’ex Jugoslavia, terra di conflitti e instabilità ma anche di slanci verso il futuro, per percorrere il destino della sua storia recente e indagarne gli eventi – dal punto di vista sociale, antropologico e politico – fino al momento della sua disintegrazione. Cento le opere per sessanta artisti, provenienti dalla Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Kosovo, Serbia, Slovenia, tutti chiamati a interrogarsi sul modo in cui, nel corso della storia, si sia evoluto il concetto di eroismo inteso come atto individuale e al tempo stesso collettivo: quel “più grande di me” del titolo, che rimanda all’ideale di pace, stabilità, fratellanza necessario ad alimentare la speranza (o l’utopia?) di riuscire a creare una realtà alternativa.