La paura, i dubbi, il dolore, il disorientamento provati durante il lockdown in Ticino. Le cose che abbiamo pensato e quelle che abbiamo scritto sui social durante la quarantena. Le domande che ci siamo fatti. Le risposte che abbiamo cercato, spesso senza trovarle. I giorni dell’emergenza Covid-19. Tutto questo è raccontato nel volume Lockdown di Gianluca Grossi (Fontana Edizioni); è una pubblicazione di strettissima attualità che combina testi e 143 fotografie (dell’autore e di Resy Canonica), per documentare l’ evento storico che ci ha investito e soprattutto per riflettere su ciò che esso ha significato per la nostra vita.
Mi trovavo in Ticino – spiega l’autore – quando si è innescata la crisi. Improvvisamente, ho sentito parlare di guerra, di prime linee, trincee, battaglie, della minaccia di un nemico invisibile nella mia terra. Da Kabul, Gaza, Baghdad, persone di cui ho raccontato la vita sotto le bombe mi scrivevano chiedendomi se stessi bene e mi esortavano a mettermi al sicuro. Ho reagito come ho sempre fatto in questi casi: ho preso il taccuino e la macchina fotografica e sono uscito per strada.
Inizia così un viaggio originale e sorprendente attraverso il Cantone, confrontato con un evento eccezionale, riassunto nel titolo del libro: il lockdown.
Ho voluto documentare la vita quando a ciascuno di noi era stato chiesto di ridurla al minimo – aggiunge Grossi – e per farlo non ho rifiutato la metafora della guerra che aveva cominciato subito a circolare. Sono andato a cercare le sue radici.
La peculiarità di questo sguardo sulla realtà ticinese confrontata con l’emergenza Covid-19 risiede nel desiderio di capire se esista davvero qualcosa che l’ha resa simile alla realtà delle guerre, che l’autore conosce bene. Insomma: esistono zone di intersezione, di sovrapposizione? L’autore è convinto di sì ed affida alla parte scritta del volume, suddivisa in 30 capitoli, la descrizione di questi punti di contatto e la riflessione sulla portata che essi hanno avuto e avranno ancora in futuro sulla nostra vita.
Lockdown è un viaggio fotografico attraverso il Ticino in emergenza Covid-19, nonché un taccuino di idee e riflessioni che scavano nella nostra vita e nella paura che ci assale quando siamo confrontati con una minaccia sconosciuta.