Altri viaggi

Evoluzione di una metropoli al London Transport Museum

A Covent Garden, il London Transport Museum preserva il suo ruolo di testimone di due secoli di evoluzione urbana a Londra. Qui, tra i vapori di vecchie locomotive e il luccichio di moderne carrozze della metropolitana, si respira l’aria di duecento anni di progresso. Perché una città è anche i suoi mezzi di trasporto. Il museo, nato nel 1920 da una modesta collezione di due autobus vittoriani, è cresciuto fino a ospitare oltre 450mila oggetti. Non è un semplice deposito di reliquie, bensì un organismo vivo che narra la trasformazione di Londra attraverso i suoi mezzi. Dalle carrozze a cavallo ai treni superveloci odierni, passando per la metro. Uno dei pezzi più emblematici della collezione è l’omnibus di George Shillibeer del 1829. Ispirato da un servizio simile visto a Parigi, Shillibeer inaugurò una rivoluzione nel trasporto pubblico londinese con il suo veicolo trainato dai cavalli, capace di trasportare ventidue passeggeri.

Tuttavia, quando iniziò a operare nelle strette vie del centro di Londra nel 1832, i suoi grandi omnibus si rivelarono poco maneggevoli. Di conseguenza, bus più piccoli trainati da due cavalli si dimostrarono più pratici e redditizi. Si passa poi alla rivoluzione del design nei manifesti pubblicitari, guidata da Frank Pick, primo amministratore delegato di London Transport. Egli trasformò la pubblicità dei trasporti in vera e propria arte, collaborando con artisti del calibro di Man Ray e Edward McKnight Kauffer. Questa visione non solo rese i trasporti londinesi un punto di riferimento nel campo del design grafico, ma contribuì a plasmare l’identità visiva della città stessa. La nuova “Global Poster Gallery” celebra questa importante eredità del design. La mostra “Legacies: London Transport’s Caribbean Workforce”, curata dalla storica Miranda Kaufmann, che racconta la storia dei lavoratori caraibici reclutati da London Transport dal 1956 al 1970.

Tra le storie narrate, spicca quella di Asquith Xavier, nel 1966 il primo conducente nero della ferrovia britannica. Al London Transport Museum si trova anche il primo treno della metropolitana progettato da John Fowler nel 1863 si trova accanto ai moderni convogli della Jubilee Line. La costruzione della prima linea metropolitana rappresentò una svolta epocale. Utilizzando il metodo “cut-and-cover”, i binari furono posati in trincee le strade e poi coperte, collegando per la prima volta tre delle principali stazioni ferroviarie di Londra con la City. Questo metodo, sebbene rivoluzionario, presentava alcuni svantaggi. Le locomotive a vapore creavano una nebbia permanente nelle stazioni e nei tunnel. Un problema che sarebbe stato risolto solo con l’elettrificazione. Il London Transport Museum offre uno sguardo approfondito anche sullo sviluppo delle carrozze della metropolitana. Il 1938 Tube stock, progettato da William Graff-Baker, fu un salto qualitativo in termini di design e innovazione.

Il London Transport Museum si rivela un affollatissimo caleidoscopio attraverso cui osservare l’evoluzione di una delle più grandi metropoli del mondo. Dal periodo post-bellico, quando London Transport fu nazionalizzata nel 1948, fino ai giorni nostri, il museo traccia il percorso di una città in costante trasformazione. Anche il direttore Sam Mullins sottolinea come la comprensione del passato sia fondamentale per progettare il futuro della mobilità urbana. In un’epoca in cui il futuro dei trasporti urbani è al centro del dibattito sulla sostenibilità, il London Transport Museum si pone come un punto di riferimento imprescindibile per comprendere da dove veniamo e, forse, per immaginare dove stiamo andando. Il museo è un laboratorio di idee per il futuro della mobilità urbana. Un luogo dove passato e futuro si incontrano, si scontrano e si fondono. Proprio come le migliaia di londinesi che ogni giorno si incrociano nelle stazioni della metropolitana.

Amedeo Gasparini

In cima