La regista tedesca Kordula Lobeck de Fabris con parole ed immagini video oggi ha raccontato il suo lavoro nell’incontro del Teatro delle Radici.
Ha vissuto anche in Argentina, ma dal ’97 si dedica al tema degli Spazi invisibili, lo fa con una comunità di creativi, negli ospedali psichiatrici, prigioni, tra i bambini di strada o i rom. Lei ha mostrato i risultati tra “prigionieri” (e non voleva sapere perché erano “dentro”), è riuscita a farli uscire, fisicamente, o attraverso poesie, canzoni, azioni, rivelazioni di sogni, testimonianze al cui centro c’è il sentimento di una vita disperata che, nonostante tutto, vuole trasformarsi in speranza e anche azzardo onirico: bellissimo il finale dove, aprendo una porta, il gruppo di attori non professionisti si ritrova su una spiaggia caraibica, di fronte all’Oceano.
La regista afferma di voler utilizzare le loro risorse, non è alla ricerca di storie, ma di persone, lavora con loro…
Lo stesso metodo, pratico e collettivo, maieutico, Kordula lo ha utilizzato con i rifugiati, di cui si può vedere l’installazione nel “chiosco” (come lo definisce lei) della Comacina (fino al 29 agosto, dalle 17 alle 20). E anche qui filmati creativi come quello del desiderio di amore delegato simbolicamente ad uno spazzolino che diventa due, in prospettiva una famiglia con il pupazzetto e l’abitino.
Poi, Lobeck de Fabris si è rivolta anche ad una residenza artistica. Con donne creative, i risultati sono ovviamente più elaborati.
Cristina Castrillo ha affermato invece che quando ha cercato in Svizzera un contatto con rifugiati oppure anche donne che hanno subito violenza non è riuscita ad entrare, si è trovata di fronte ai muri imposti dalle organizzazioni. Più facile ottenere testimonianze dai poliziotti…
L’appuntamento di domani, alle ore 18.30, sempre nella sede del TdR, è con Vivian Gysin e Irene Zucchinelli che proporranno Monogatari / Storie di pioggia ispirato a testi del giapponese Yuichi Kimura.
P.S.
Polemica di servizio: per attraversare il posteggio e accedere al teatro, il pedone deve o fare un esercizio ginnico per passare sotto la barriera abbassata oppure fare il giro, rasente i bidoni della spazzatura… Perché? La precedente barriera si è rotta ed è stata sostituita ma non è previsto il passaggio del pedone. Il reclamo evidentemente è in attesa di risposta… (l’area è di competenza della Cassa Pensioni cittadina).
Manuela Camponovo