Un anno speciale quello del 2020 per il Festival di Sanremo che compie 70 anni, e oggi la Radiotelevisione Italiana (Rai) scioglie ogni riserva e annuncia, dopo una trattativa che sarebbe andata avanti per tutta la notte, che Amadeus sarà il gran cerimoniere e il direttore artistico di Sanremo 2020, l’edizione che dal 4 all’8 febbraio celebrerà i 70 anni del festival e che l’azienda, su tutti l’amministratore delegato Fabrizio Salini, vuole consegnare agli annali.
Un passo importante per il presentatore italiano dal punto di vista professionale «ho avuto la notizia che uno aspetta da una vita quando fa il presentatore: il sogno, da quando si è ragazzi, è quello di poter condurre da grandi il Festival di Sanremo. Sono felicissimo – confessa Amadeus – Ringrazio innanzi tutto la Rai, veramente tutta la Rai, partendo dall’amministratore delegato Fabrizio Salini, il mio direttore Teresa De Santis, e tutti quanti hanno voluto fortemente che fossi io a condurre ma anche a mettere in piedi, visto che sarò anche direttore artistico, il prossimo festival di Sanremo. E adesso, dopo qualche breve giorno di vacanza ci metteremo subito al lavoro, perché non dimentichiamo che sarà la 70/a edizione, è un numero importante. Sarà il Sanremo di tutti quanti e quindi lasciatemi dire: viva Sanremo». Il 56enne ha iniziato il suo percorso lavorativo con la gavetta a Radio Deejay e la benedizione di Claudio Cecchetto; poi è stata la volta dei Festivalbar, di show e quiz che lo hanno visto affermarsi tra Rai e Mediaset. Il momento più difficile, forse, nel 2006, quando passò a Cologno Monzese (Milano) ma rimase fermo per due anni. Nel 2008 la rinascita con mamma Rai: Mezzogiorno in famiglia, gli speciali Capodanno, Reazione a catena, Stasera tutto è possibile, Ora o mai più e soprattutto Soliti ignoti. E ora tocca a lui, ‘ex ‘solito ignoto’, la ribalta dell’Ariston.
Saranno diversi i compagni di viaggio che affiancheranno Amadeus in questa prossima edizione di Sanremo: si scommette già su incursioni, magari in tutte le serate, del sodale Fiorello, che si è già ‘sbilanciato’ nei giorni scorsi sulla sua presenza all’Ariston, anche in un siparietto con Jovanotti (“Ci chiami come ospiti?). E si pensa anche, naturalmente, a Pippo Baudo, recordman assoluto con 13 conduzioni, a Fabio Fazio, Carlo Conti e Piero Chiambretti.
A convincere l’azienda, e in particolare Salini, alla scelta di Amadeus – affidandogli anche la direzione artistica, ruolo cruciale per la realizzazione del festival, finito in passato al centro delle polemiche per presunti conflitti di interessi – sarebbe stato proprio il progetto, in grado di conciliare l’occasione ‘istituzionale’ con spunti di novità, come emerso anche dal tavolo attorno al quale l’ad ha riunito due giorni fa tutti gli stakeholders del festival. Ma avrebbe avuto il suo peso anche la spinta degli investitori pubblicitari, pronti a puntare su un volto popolare, che entra tutti i giorni nelle case degli italiani grazie a Soliti ignoti, il game show dell’access prime time. Una quotidianità che ha già giocato a favore di altri conduttori del festival, dallo stesso Conti ad Antonella Clerici a Paolo Bonolis. Confermato anche il Dopofestival «che sarà costruito – assicura la Rai – all’insegna dell’innovazione».