Non ci sono riuscita, non ce l’ho fatta a raggiungere chi mi aveva invitata a una festa, a tarda sera, terminata la proiezione perché dopo aver visto il documentario In the rearview di Maciek Hamela ho sentito la mia impotenza raggiungermi lo stomaco e scavare nella mia coscienza di spettatrice seduta comodamente sulla poltrona in sala, mentre il furgone, che trasporta vite umane per salvarle dal conflitto in Ucraina, mi travolge, mi interroga sulle mie mancanze, su tutte le volte che mi lamento delle futilità, ogni volta che non mi soffermo a pensare a chi sta vivendo l’orrore, lo strazio e la devastazione di una guerra.
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