Le 57esime Giornate cinematografiche di Soletta, che si svolgeranno dal 19 al 26 gennaio ritrovando il pubblico in sala, propone nelle sue varie categorie molteplici opere girate nel Canton Ticino e/o dirette da registi ticinesi.
Anche quest’anno ad aprire la manifestazione è un film girato in Ticino: se ad inaugurare la scorsa edizione era stato Atlas di Niccolò Castelli, in quella attuale sarà Loving Highsmith di Eva Vitija, un’opera che racconta anche del Ticino come terra d’accoglienza per gli artisti stranieri che qui hanno trovato la tranquillità ricercata. Dedicato alla celebre scrittrice americana Patricia Highsmith è girato nei piccoli comuni di Aurigeno e Tegna, dove la scrittrice ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Il film della regista basilese, presentato in prima mondiale, è in lizza con altri sette cineasti per il principale riconoscimento “Prix de Soleure”.
Nella sezione “Panorama lungometraggi” ritroviamo il film Monte Verità – der Rausch der Freiheit di Stefan Jäger, girato in Ticino con il sostegno della Ticino Film Commission e presentato in prima mondiale allo scorso Locarno Film Festival. Il film è stato presentato lo scorso autunno nelle sale cinematografiche in Svizzera con buona accoglienza da parte del pubblico germanofono e recentemente il percorso di anteprime è continuato in Germania e Austria.
Nella categoria “Opera Prima”, che premia i primi lungometraggi di giovani cineasti, sarà presentato in anteprima il documentario Forma del primo movimento del regista ticinese Tommaso Donati. Laureato in studi cinematografici all’Eicar di Parigi, il regista che vive e lavora a Lugano combina nel suo lavoro un approccio narrativo con il cinema documentario focalizzando lo sguardo attorno al tema della marginalità. Il film presentato a Soletta – il titolo si riferisce ad una particolare struttura musicale (chiamata anche forma del primo movimento) – segue le prove di un futuro spettacolo teatrale attraverso i movimenti del corpo dei suoi protagonisti. Il film è girato in diverse location del Mendrisiotto e a Lugano.
Première nella sezione “Panorama lungometraggi” anche per Das Maddock Manifest, il film diretto da Dimitri Stapfer girato in una Valle Onsernone invernale. Prodotto dalla società di produzione cinematografica indipendente di Berna Lomotion AG (David Fonjallaz Louis Mataré), la pellicola ci trasporta in un viaggio cinematografico enigmatico – una favola moderna sulla solitudine e il desiderio di cambiamento che mostra la nostra regione attraverso una lente molto speciale. Nel cast Benjiamin Buger, anche sceneggiatore dell’opera, e Clarisse Mialet.
Infine, nel programma “Upcoming Talents” – concorso aperto a cortometraggi di studenti di università svizzere e straniere e di giovani registi autodidatti – il cortometraggio Tu che forse vedrai il sole di Andrea Franchino, un film di diploma del CISA (Conservatorio Internazionale Scienze Audiovisive) e prodotto dalla casa di produzione luganese Central Productions. Il cortometraggio, ambientato nel Medioevo in periodo di guerra è stato anch’esso girato in Ticino.
Sono molti, infine, i film di registi ticinesi presentati alle 57esime Giornate di Soletta: Hugo in Argentina di Stefano Knuchel, che ci porta a riflettere sul viaggio della lingua italiana nel mondo attraverso il ritratto del fumettista e scrittore Hugo Pratt; Zahorí della regista svizzera francese Marí Alessandrini, ticinese d’adozione; 3/19 del regista di origini ticinesi Silvio Soldini, con protagonista l’attrice Kasia Smutniak; L’Afrique des femmes del locarnese Mohammed Soudani, che vede la produzione postuma della compianta Tiziana Soudani; e, infine, il documentario Sognando un’isola del regista ticinese Andrea Pellerani, un viaggio onirico e una riflessione sul nostro rapporto con il pianeta ma anche sull’isolamento sociale e la solitudine.
Le 57esime Giornate cinematografiche di Soletta saranno anche l’occasione per la Ticino Film Commission di presentare il nuovo Fondo a sostegno della lingua italiana nel cinema svizzero. Pensato per i film girati integralmente o in parte in lingua italiana su tutto il territorio svizzero, il fondo si prefigge di migliorare lo scambio di cultura cinematografica in Svizzera e di facilitare il finanziamento di film legati al territorio e la cultura della Svizzera italiana.