La seconda settimana del FIT si apre lunedì 4 ottobre con una programmazione particolarmente ricca di offerte. Saranno protagoniste in una stessa serata due performance, Double Bill: Doiung It + Floral Arrangement (LAC, Palco Teatro, ore 20.30), che esploreranno in maniera differente alcuni aspetti della vita del regista e attore Pedro Penim e del danzatore Filipe Pereira: i due artisti sono stati invitati a presentare una ricerca personale, una storia che li ossessiona segretamente. Penim in Doing it confessa che da molto tempo ricerca, raccoglie e colleziona informazioni su isole disabitate e remote. Nato a Fatima, luogo sacro per i cattolici, Pereira in Floral arrangement ci parla del percorso di crescita che lo ha portato dalla fede all’ateismo, dalla verginità al risveglio sessuale, dall’arte dei fiori all’arte della danza.
Nel salotto cinematografico appositamente allestito al LAC, lunedì 4 ottobre vedremo About the Museum of Fiction I. Imperio dell’artista argentino Matías Umpierrez (LAC, Sala 4, ore 19.00 – repliche: 5 e 7.10, ore 19.00). Solitamente presentato nel formato di installazione teatrale/museale, The Museum of Fiction a Lugano avrà una forma insolita e unica assumendo una versione cinematografica, eccezionalmente introdotta di sera in sera dal regista. Adattamento del Macbeth shakespeariano, si svolge nella Spagna della post-dittatura anni ’90, evidenziando la finzione come strumento di mediazione sociale e politico, creando un mix tra l’industria dell’intrattenimento, gli attuali meccanismi di potere e la rabbia che suscita lo scontro tra tradizione e globalizzazione. Un lavoro di cui sono protagonisti star di statura mondiale come Angela Molina e Robert Lepage, mentore di Umpierrez.
A seguire Movidas Raras di Rodrigo García (LAC, Sala 4, ore 20.30 – repliche: 6.10, ore 18.00; 7.10, ore 20.30), regista argentino attivo da anni in Francia. Nato come miniserie per il web durante il lockdown, il lavoro viene proposto al FIT in versione lungometraggio vietata ai minori di 18 anni. Una commedia che non mancherà di sorprendere, di cui sono protagonisti quattro personaggi le cui storie sono di volta in volta introdotte da un narratore interpretato da Denis Lavant.
Martedì 5 ottobre, la Compagnia La Baracca – Testoni Ragazzi propone invece Tangram (Teatro Foce, ore 09.30): da questo famoso rompicapo cinese nasce un percorso di ricerca sulla composizione e scomposizione dell’immagine. In scena tre personaggi ci raccontano di un viaggio, costruendolo. Insieme attraversano luoghi conosciuti e altri inesplorati, incontrano soggetti strani in situazioni ancor più̀ strane, giocano con loro e continuano a viaggiare fino a perdersi.
Dopo Cuckoo e The History of Korean Western Theatre, martedì 5 ottobre (LAC, Palco Teatro, ore 20.30), torna al festival il sudcoreano Jaha Koo, protagonista di Lolling and Rolling; un lavoro in cui l’artista si immerge nel fenomeno della tongue-tie surgery, un’operazione chirurgica (legamento della lingua) praticata in Corea del Sud per permettere di pronunciare in inglese la “r” sulla punta della lingua. La performance affronta così il discorso sull’imperialismo linguistico nel suo paese natale. Non volendo concentrarsi esclusivamente sull’aspetto linguistico, che è solo la punta dell’iceberg, Jaha Koo mette in evidenza anche il processo più ampio che si accompagna all’imperialismo che cerca di mettere a tacere i “subalterni”.
Il regista e autore uruguaiano Sergio Blanco, dopo il grande successo di Memento Mori nel 2020, ritorna al FIT mercoledì 6 ottobre (LAC, Palco Teatro, ore 20.30) per parlare d’amore con Divina Invención o la celebración del amor. Un monologo interpretato dallo stesso autore, in forma di conferenza. Si confronta con l’amore, dissezionandone i disparati effetti su chi ne gode/soffre. «Se è vero che, come professa Lope, l’amore è una scienza che ci rende saggi, è anche vero che ci connette con la nostra parte più brutale. Comunque, al di là del fatto che l’amore è tra civiltà e barbarie, saggezza e maleducazione, l’umano e il brutale, penso che sia un’esperienza sublime che finisce sempre per trasformarci», dice Blanco, che si presenta in scena solo con una scrivania dietro cui campeggiano delle immagini, tra cui dipinti di Francis Bacon che qui viene chiamato a sancire il matrimonio del sentimento d’amore con la violenza. Al termine Sergio Blanco incontra il pubblico.
Sempre mercoledì 6 ottobre la Compagnia La Luna nel Letto propone invece Jack e il fagiolo magico. Una storia tra cielo e terra (Teatro Foce, ore 09.30), consigliato ad un pubblico dai 4 agli 8 anni. Venerdì 8 ottobre sarà poi la volta di Fantasia, con Ruth Childs (Teatro Foce, ore 20.30) e dello Sleeping Concert di Simon Grab (Padiglione Conza MACA 3, ore 23.00).
Il FIT prosegue sabato 9 ottobre con dSimon di Simon Senn (LAC, Teatrostudio, ore 17 e 19) e Bros di Romeo Castellucci (LAC, Palco Teatro, ore 20.30; replica: 10.10, ore 20.30); domenica 10 ottobre è invece in programma il progetto Luminanza. Reattore per la drammaturgia contemporanea (Studio Foce, ore 11-17) e lo spettacolo Il libro di tutte le cose (Teatro Foce, ore 16) di Teatro Pan e Bam!Bam! Teatro.