Accostare la danza all’architettura può essere una trappola. Le due discipline non sono infatti sempre collegabili ma certamente possono trovare un terreno di dialogo.
È quanto si è cercato di affrontare al Teatro San Materno di Ascona con una serata che ha proposto due momenti: un preambolo coreografico per quattro giovani danzatori curato da Tiziana Arnaboldi e Maxime Freixas e, successivamente, uno scambio di opinioni alla presenza dell’architetto e designer Riccardo Blumer, direttore dell’Accademia di Architettura di Mendrisio.
Seguito da un pubblico ridotto per motivi di sicurezza, l’appuntamento è il risultato di una ricerca condotta attorno al tema del gesto nell’architettura in stile Bauhaus sviluppato attorno agli spazi esterni e interni del Teatro, disegnati dall’architetto Carl Weidemeier dove ogni danzatore ha messo in campo la propria individualità coreografica conforme, volumi, equilibri e disequilibri, peso e respiro, in rapporto tra luce e ombra.
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