Le ferrovie sono qualcosa di sorprendentemente silenzioso, quando non ci passa sopra il treno. (Haruki Murakami)
Questo per l’Italia è l’anno del Treno turistico (me ne sono già occupata in una delle mie rubriche), quindi mai come nel 2020 può essere significativa la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, giunta alla tredicesima edizione e che si svolgerà la prima domenica di marzo, esattamente il primo: in tutto il territorio italiano ci si concentrerà per l’occasione sui territori da vivere in mobilità dolce lungo le preziose ferrovie dismesse (circa 6000 km).
Concepito dalla Co.Mo.Do., ente indipendente del terzo settore nato per lo sviluppo della mobilità dolce nel tempo libero, e coordinato dalla DMO Mediterranean Pearls e dalla Società Italiana di Mobilità Dolce e Turismo Sostenibile (Simtur), l’iniziativa, in cui si intrecciano natura, archeologia industriale, sport e ruralità mediterranea, è diventata un must per gli appassionati del turismo outdoor. L’evento va incontro alle aspettative di molte comunità locali che si attivano per la riconversione delle vecchie tratte ferroviarie dismesse come itinerari turistico-culturali o per la riapertura delle tratte ferroviarie sospese, e che chiedono di essere ascoltate, di sentirsi parte integrante di un sistema paese spesso centrato sulle grandi metropoli e dimentico delle migliaia di piccoli comuni e borghi.
La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate rappresenta l’iniziativa di punta della Co.Mo.Do. che con Simtur sta varando un piano direttorio incentrato sull’importanza strategica del comparto del turismo sostenibile e della mobilità dolce quale mezzo di sviluppo economico. Oggi il salto di qualità deve passare anche dalla messa a sistema delle ferrovie concesse, le cosiddette “minori” che molto hanno da offrire proprio perché messe a presidio di territori bellissimi e difficili, sui quali il treno ha rappresentato l’evoluzione e la liberazione dall’isolamento, ma dove le peculiarità agroalimentari, le tradizioni e gli stili di vita resilienti sono elementi attrattivi eccezionali per un turismo sempre più esperienziale e alla ricerca di coinvolgimenti emotivi.
Ma un giorno non basta e quindi si svilupperà per tutto il mese. Il Mese della mobilità dolce, fino al 30 aprile includendo eventi a piedi, a cavallo e in bici, portando a un ordito dinamico fra bellezza, paesaggio e storia. Non si tratta solo di rivendicare che il tessuto ferroviario esistente venga salvaguardato per garantire il trasporto locale: l’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di un microsistema economico, sociale e culturale integrato nel rispetto di patrimoni naturalistici territoriali che migliorino la qualità della vita delle aree, al fine di tenere insieme la filiera circolare formata da istruzione, lavoro, cittadinanza, turismo e sviluppo. Le proposte si svilupperanno su due binari diversi, offerte lungo ex ferrovie, riciclate, e quelle che riguardano tratte chiuse e riaperte in declinazione turistica, sono treni storici, ad esempio, come quello della Sila che vi ho raccontato o come quello della cosiddetta Transiberiana d’Italia che vi racconterò più avanti.
Tra le varie manifestazioni abbiamo scelto quella del 15 marzo: La Vecchia Ferrovia Alcantara – Randazzo in MTB e trekking. Sulla tratta della Vecchia Ferrovia Alcantara – Randazzo – Vecchia Circumetnea. Il luogo di ritrovo è Castiglione di Sicilia – Piazza XI Febbraio (coord. 37° 52′ 49, 15° 07′ 31), ore 9.
Si partirà direttamente dal centro di Castiglione, per poi lanciarsi sulle tracce della storica ferrovia Alcantara – Randazzo. Accompagneranno lungo il percorso gli incantevoli scenari della Valle dell’Alcantara, con la bellezza delle forre laviche delle Gole, le vestigia di antiche civiltà contadine e i monumenti bizantini e medievali fruibili per l’occasione: si potrà visitare la vecchia Cuba Bizantina e altri monumenti lungo i tracciati che seguono anche tratti della dismessa ferrovia Circumetnea. Il giro ad anello condurrà infine a Castiglione, dove si pranzerà nella panoramica a piazza e dove si avrà la possibilità di visitare il vecchio castello aperto per l’occasione.
Info: 347 1902220 – info@etnaedintorni.it– www.etnaedintorni.it
Altri recapiti: Centro Studi Co.Mo.Do. – Cooperazione Mobilità Dolce dal 2004 – c/o Stazione Museo Ferroviario Spoleto – Norcia – via F.lli Cervi 10, 06049 SPOLETO – www.mobilitadolce.org
Comitato tecnico-scientifico DMO Mediterranean Pearls – Simtur – www.mediterraneanpearls.it – www.simtur.it