Le Giornate cinematografiche di Soletta sono ormai alle porte (18-25 gennaio) e nel programma della 58esima edizione vi sono ben dieci cortometraggi che sono firmati da giovani registe e registi ticinesi. Tra i titoli da non perdere: Cemento grezzo di Christian Balictan, Piazzale d’Italia di Enea Zucchetti, Happy homes di Angese Làposi, I leave di Aline d’Auria, Le pietre non volano di Nikita Merlini, Autosaurus Rex di Marcel Barelli, Burnt. Boring portrait of an angry, young, black man di Ben Donateo (sezione “Panorama cortometraggi”), Nina di Chiara Toffoletto, Mountain Flesh di Valentina Shasivari, e Serafina di Anna Simonetti (sezione “Upcoming Talents – Struggles”).
Oltre a questo sguardo sulla nuova generazione di autrici e autori, saranno presentati quattordici lungometraggi legati al Ticino, otto dei quali girati nella nostra regione con il sostegno della Ticino Film Commission. Per la sezione “Panorama lungometraggi” troviamo: La tentazione di esistere di Fabio Pellegrinelli, road movie rocambolesco lungo le strade del Canton Ticino con una coda verso l’Italia e il mare Adriatico; Papaya 69 di Francesca Reverdito e Riccardo Bernasconi, la storia di un incontro speciale di due ragazze che riescono a riconciliarsi con loro stesse e a prendersi una rivincita nella vita, prodotto dalla Pic Film di Manno con RSI; Calcinculo di Chiara Bellosi, racconto di formazione girato in Italia, nel Lazio, e in diversi luoghi della regione di Lugano; Semret di Michela Pini, racconto sensibile e diretto di un dramma sociale femminile sui temi della migrazione e integrazione; Until branches bend di Sophie Jarvis, Something you said last night di Luis de Filippis, Unrueh di Cyril Schäublin, tre produzioni seguite da Michela Pini. E ancora, Die Goldene Jahre di Barbara Kulcsar, la storia romantica e divertente di una coppia di pensionati alla ricerca della felicità, girata in parte in Ticino; Mad Heidi di Johannes Hartmann e Sandro Klopfstein, rivisitazione “horror splatter” del classico della letteratura di Johanna Spyri che prende il via con alcune scene girate al Castelgrande di Bellinzona.
Tra i documentari, si vedrà La mia danza di Filippo Demarchi, autoritratto intimo e sincero; Douglas Sirk – Hope as in despair di Roman Hüben, ritratto sotto forma d’investigazione del regista inglese, che visse gli ultimi anni della sua vita in Ticino a Castagnola; Becoming Giulia di Laura Kaehr, la storia di Giulia Tonelli, prima ballerina dell’Opernhaus di Zurigo alle prese con il difficile rientro sulle scene dopo la pausa per la maternità; Natural born driver – L’incredibile storia di Ivan Capelli di Gionata Zanetta, sul grande campione dell’automobilismo. Per la sezione speciale “Rencontre”, dedicato per la prima volta al tema del montaggio cinematografico, l’ospite d’onore sarà la montatrice svizzero-olandese Katarina Tuerler che porterà a Soletta alcuni degli oltre 60 film che ha montato nella sua lunga carriera; fra di essi anche Rider Jack di This Lüscher, girato nel Locarnese e nelle Centovalli. Si segnalano infine tre “cammei ticinesi”: nel documentario in anteprima in corsa per il Prix de Soleure The curse di Maria Kaur Bedi troverete un passaggio girato alla Saceba nel Mendrisiotto; il documentario che concorre per il Premio del pubblico, I giacometti di Susanna Fanzun, è ambientato in gran parte nel Grigioni italiano; per finire, la musica di Camilla Sparksss, progetto musicale della cantante svizzero-canadese, residente nel Malcantone, Barbara Lehnhoff: sua la colonna sonora del documentario Happy Pills di Arnaud Robert e Paolo Woods.
Il programma delle Giornate di Soletta 2023 è disponibile online. Per le tavole rotonde della Ticino Film Commission v. l’articolo dedicato.