Una giornata, quella del 27 gennaio, che possiamo considerare internazionale dove tutto il mondo si raccoglie per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Primo Levi scrisse “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”… È importante conoscere la storia del passato, ogni generazione ha il dovere di serbare memoria e di far comprendere cosa è accaduto, cosicché queste atrocità non possano ripetersi.
Nell’arco degli anni sono stati molti i film che hanno cercato di raccontare un periodo storico quasi “incomunicabile”, dove il culmine di violenza e brutalità ha causato la morte di quasi sei milioni di ebrei. Diversi registi attraverso le loro immagini cinematografiche hanno mostrato, educato e rivelato al mondo una realtà che rispecchia il crollo morale della storia dell’umanità. Una verità che deve essere ricordata.
Ecco le 5 pellicole da vedere per non dimenticare:
Schindler’s List (1993) di Stephen Spielberg
Un film diventato quasi un cliché per la copertura cinematografica dell’Olocausto. Basato sul libro La lista di Schindlet di Thomas Keneally, dove un imprenditore tedesco rischia la propria vita per salvare migliaia di ebrei da un destino tragico.
La scelta di Sophie (1982) di Alan J. Pakula
Tratto dall’omonimo romanzo di William Styron e considerato tra i cento migliori film americani, racconta di Sophie, sopravvissuta dei campi di concentramento nazisti, vive con Nathan, un ebreo americano scintillante e instabile, ossessionato dall’Olocausto. Fanno amicizia con Stingo, il narratore del film, un giovane scrittore americano nuovo a New York. Ma la felicità di Sophie e Nathan è messa in pericolo dai suoi fantasmi e dalle sue ossessioni.
La vita è bella (1997) diretto e interpretato da Roberto Benigni
Vincitore di ben tre Premi Oscar: miglior film straniero, miglior attore protagonista (Roberto Benigni) e migliore colonna sonora (Nicola Piovani). Racconta di Guido Orefice, un bibliotecario ebreo dalla mentalità aperta e suo figlio Giosuè che diventano vittime dell’Olocausto, e attraverso una miscela perfetta di volontà, umorismo e immaginazione cerca di proteggere suo figlio dai pericoli che circondano il loro campo.
Il pianista (2002) diretto da Roman Polański
Tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman e vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002 e 3 Premi Oscar nel 2003. Racconta di un musicista ebreo polacco che lotta per sopravvivere alla distruzione del ghetto di Varsavia della Seconda guerra mondiale.
Il Diario di Anna Frank (1959) diretto da George Stevens
Il film è basato sull’adattamento teatrale del diario, è stato girato a 14 anni di distanza dalla morte di Anna Frank, un’adolescente ebrea costretta, insieme alla sua famiglia, a nascondersi dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Vincitore di tre Premi Oscar: migliore attrice non protagonista, migliore fotografia b/n, migliore scenografia b/n).
MEA