Mercoledì 4 dicembre alle 20.30 per la rassegna Home Amateur è in programma lo spettacolo: Da Penelope a Nausikàa e ritorno, della compagnia Neo-Kalamburi, un racconto in chiave fanta-umoristica del viaggio di Odisseo.
Lo spettacolo
Età: per tutti
Durata: 2 ore (sono previste due pause)
Il lavoro racconta in chiave “fanta-umoristica” il naufragio di Odisseo sull’isola dei Feaci durante il suo ritorno da Troia e il suo arrivo nell’anelata Itaca. Il viaggio dell’eroe omerico è in realtà un incubo nel quale si incrociano personaggi dell’antichità e dell’era contemporanea, tra i quali una moglie infedele, un figlio squinternato, un giornalista esaltato, una Dea poco credibile.
La compagnia
Compagnia di teatro filodrammatico con sede a Lugano (CH). Cosa significa Kalambouri? Battuta di spirito, barzelletta, gioco di parole, ma si usa anche per una cosa fatta per gioco, per scherzo. L’idea di creare “Kalambouri teatranti per gioco”, una compagnia composta da giovani, è maturata in tempi relativamente brevi. Dopo un incontro nel 2000 con dei ragazzi che si conoscevano dalla scuola di greco e che avevano già recitato insieme in lavori diretti dal loro insegnante e ai quali si unirono altri ragazzi svizzeri e italiani alle prime armi, ma bravi, Theo I. Boletis decise di dare corpo a questo gruppo teatrale. Bravi collaboratori ed attori amatoriali già con anni di esperienza alle spalle, hanno arricchito in seguito la Compagnia con la loro presenza, contribuendo a portare in scena con successo i futuri lavori. L’avventura ebbe inizio nel 2002 con la partecipazione del Teatro Amatoriale di Locarno.
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Venerdì 6 alle 20.30, sabato 7 alle 20.30 e domenica 8 dicembre alle 18, la Rassegna Home accoglie il Teatro delle Radici con lo spettacolo Graffio sul bianco di Cristina Castrillo.
Teatro delle Radici con Giovanni Banfi Sabbadini, Ornella Maspoli, Massimo Palo, Carlo Verre
Disegno di scena: Teatro delle Radici
Assistenza regia: Bruna Gusberti
Testo e regia: Cristina Castrillo
Evento sostenuto da Percento culturale Migros Ticino.
Lo spettacolo
“Graffio sul bianco” è un rudimentale e grezzo contatto con la parola scritta, la letteratura, i libri, da quelli buttati come spazzatura a quelli che ci hanno arricchito l’esistenza. Dalla mano che prende una matita divenendo poi una minaccia, alle tante parole che abbiamo perso a furia di abusarne. Dai libri accatastati divorati dal fuoco, alle parole che avremmo bisogno di imparare a memoria in modo che nessuno ce le tolga. Dai libri morti e le pagine che nessuno leggerà, alle illuminanti immagini che ci rimarranno impresse per sempre. Elaborato come se stessimo sfogliando un libro o permettendoci di soffermarci a sorpresa su qualche pagina, lo spettacolo raccoglie le associazioni, le fantasie e i ricordi apparsi a contatto con la scrittura, a volte come un soliloquio solitario, a volte come un dialogo con i propri fantasmi, a volte dando vita anche solo ad una frase abbandonata in un trafiletto sporco. Come un foglio bianco, abbiamo transitato su pagine piene di coscienze e memoria provando a cogliere, nei tanti graffi, il nostro proprio riflesso.
Cristina Castrillo
Cinque decenni dedicati professionalmente al teatro; dalla nascita (negli anni ’70 in Argentina) del Libre Teatro Libre una delle più note compagnie latino-americane fino alla fondazione (nel 1980 in Svizzera) del Teatro delle Radici. La multiforme esperienza di questo percorso (come attrice pedagoga e regista) le ha permesso di collaudare, prima su se stessa e poi con numerosi attori, gli aspetti fondamentali del suo approccio al teatro. Dedicandosi esclusivamente alla ricerca degli elementi che sono alla base della formazione dell’attore, ha propiziato la creazione di spettacoli di gruppo e/o individuali, valorizzando il ruolo dell’attore a centro primordiale del fatto creativo. Approfondisce l’attività pedagogica con la creazione a Lugano della Scuola Laboratorio nel 1990 per attori stranieri, e sviluppa ulteriormente il metodo attraverso gli innumerevoli workshop richiesti in diversi Paesi di Europa, America Centrale, America Latina, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Dal 1980 ha creato e diretto numerosi spettacoli tra cui i più recenti: Petali (2015), La perfezione del dolore (2016), Transumanze (2017), Graffio sul bianco (2019). Ha pubblicato Autore,Autore (1990), i Sentieri dell’acqua (2000), Trilogia dell’essenza (2005) e Voci peregrine (2012) che contengono i testi di quasi tutti gli spettacoli del Teatro dell Radici. Ha pubblicato Tracce ed. Ulivo (2015), una narrazione del suo percorso artistico e umano. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Svizzero per il Teatro assegnato dall’Ufficio Federale per la Cultura (UFC). Collabora con diverse riviste teatrali dell’America Latina e d’Europa.
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