Festival

Guccini, il cantore del tempo perduto, a Sconfinare Festival

Francesco Guccini e Marco Aime a Sconfinare Festival 2023. © Michela Locatelli – Photolocatelli.

«Il tempo è tremendo, il tempo è feroce, il tempo ti inghiotte. Il tempo che passa è non avere più ventidue anni come allora, ma averne ottantatré. Il tempo che passa ti stritola. Il nostro tempo prevede una fine. Da questa paura, nascono le canzoni» – così Francesco Guccini in apertura della quarta edizione di Sconfinare Festival, protagonista dell’incontro intitolato Cantare il tempo andato, dai versi di quella canzone del 1971, Il tema, in cui già annunciava: «dirò sempre le stesse cose viste sotto mille angoli diversi, / cercherò i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni, i visi che si sono persi, / canterò soltanto il tempo». Poco più che trentenne – «Io appena giovane sono invecchiato», ammetterà qualche anno più tardi in Canzone per Piero – il giovane, ma non più giovanissimo Guccini, scriveva già una sorta di manifesto programmatico di quella che nel ’93 definirà la sua «poetica “dell’allora”» (Non bisognerebbe): un’«ossessione» per il tempo che fugge, come ha confidato al folto pubblico di Bellinzona, che ora come allora lo insegue. «Con una differenza: da giovani è un gioco».

Il testo integrale dell'articolo è accessibile ai soli abbonati.
Effettui per cortesia l'accesso con i Suoi dati:

L'abbonamento per privati all'Osservatore costa CHF 35.--/anno
e può essere sottoscritto tramite l'apposito formulario.

In cima