Dal 24 marzo al 28 luglio 2019 il Museo d’arte della Svizzera italiana (in collaborazione con il Museo nazionale svizzero di Zurigo e l’Ufficio federale della cultura) presenta una grande esposizione dedicata alla collezione della Fondazione Gottfried Keller, una delle più importanti collezioni nazionali d’arte svizzera dal XII al XX secolo, che si compone di oltre 6’400 opere d’arte, depositate in circa 70 musei e altre 30 istituzioni in 23 Cantoni svizzeri.
La mostra, curata da Tobia Bezzola e Francesca Benini, riunisce i principali capolavori della raccolta custoditi nei musei elvetici, comprendenti principalmente opere pittoriche del XIX e XX secolo, con significative incursioni nei secoli precedenti, che documentano alcune delle figure maggiori di artisti svizzeri. L’allestimento si apre con La Vergine dei Mercedari di Giovanni Serodine, attraversa il Settecento con importanti opere di Liotard, Petrini, Wolf, Füssli e Sablet, per giungere all’Ottocento di Calame, Zünd, Böcklin, Koller, Anker, Hodler e Segantini, sino ad arrivare al XX secolo con Amiet, Vallotton, Itten e Giacometti.
In mostra, Ferdinand Hodler è rappresentato da opere fondamentali, tra cui L’Isola dei morti (1880), L’eletto (1893-94), Sera sul lago Lemano (1895). Giunge eccezionalmente a Lugano anche il maestoso trittico ispirato alle Alpi – La Natura, La Vita, La Morte – (1896-1899) di Giovanni Segantini, in deposito al Museo Segantini di St. Moritz ed esposto nuovamente al sud delle Alpi dal 1899. Il trittico rimarrà al MASI oltre la chiusura dell’esposizione, al centro dell’allestimento Sublime. Il percorso espositivo termina con una scultura di Alberto Giacometti: Busto di Annette (1964).
In mostra sono inoltre presenti alcune opere che costituiscono il patrimonio artistico ticinese, custodite dal MASI e da altri musei della regione. Tra cui due lavori di Filippo Franzoni, Autoritratto (1900-05) e Saleggi di Isolino (1890-95), rispettivamente della collezione della Città di Lugano e del Cantone Ticino, gestite dal MASI; la già citata Vergine dei Mercedari (1620-25) di Giovanni Serodine in deposito presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate; Dame in Pelz (1919) di Cuno Amiet dalla Pinacoteca Casa Rusca, Locarno.
In concomitanza con l’esposizione al MASI, fino al 22 aprile 2019 il Museo nazionale svizzero di Zurigo ripercorre la storia della Fondazione Gottfried Keller e la varietà della sua raccolta attraverso oggetti pregiati, come opere di oreficeria, pittura su vetro, disegni, dipinti e sculture realizzate tra il XII e il XX secolo.
Poste sotto il patronato della Confederazione, le esposizioni di Lugano e Zurigo hanno luogo in occasione dei 200 anni dalla nascita di Alfred Escher, padre di Lydia Welti-Escher, e di Gottfried Keller, a cui è dedicata.