I contenuti dell’Osservatore n.43/2024
I contenuti del numero 43/2024 de L’Osservatore, disponibile da sabato 26 ottobre 2024:
Apriamo il prossimo numero con le riflessioni di Markus Krienke sul conflitto tra Israele e Hamas, che, se viene meno il rispetto per il diritto internazionale, rischia di diventare una guerra estesa a tutto il Medio Oriente.
In “Forum”, Luigi Maffezzoli commenta l’acquisizione, da parte del gruppo Swiss Medical Network, della società PDS Medical SA, che gestisce una decina di ambulatori Centromedico in Ticino, mentre Corrado Bianchi Porro riferisce dell’incontro con Maria Ranieri, su La scuola oggi e domani con l’IA, svoltosi all’USI nel quadro del Premio Möbius 2024.
Entriamo in “Cultura” con la rubrica mensile Cartoline di Massimo Daviddi che stende un necrologio non per una persona ma per una istituzione, un luogo che rappresenta però una storia personale e collettiva: l’Uliatt a Chiasso, Fondazione Diamante. Dalmazio Ambrosioni rievoca la figura e l’arte di Niki de Saint Phalle in un viaggio, “per ora solo affettivo”, tra Venezia e Milano con un’incursione nel Giardino dei Tarocchi in Toscana. Corrado Bianchi Porro riferisce dell’incontro al Centro Culturale di Milano con, tra gli altri, Mario Botta su un argomento a lui caro, la relazione tra architettura e sacro. Luca Cerchiari torna sul tema dei parolieri in occasione del Master che lunedì sarà conferito dall’Università IULM al grande Mogol. Infine, come sempre si chiude la sezione culturale con il cinema: Emanuele Sacchi ha visto Il robot selvaggio, animazione ambientalista targata Dreamworks e Smile 2, caso di sequel horror con ambizioni “teoriche”, migliore dell’originale.
La sezione “Economia”, curata da Corrado Bianchi Porro, si apre presentando l’intervento di Remigio Ratti al Pestalozzi di Lugano, sulle problematiche di sviluppo e disparità socioeconomica che interessano le zone di frontiera. Segue l’analisi di Alessandro Tentori, CIO di AXA IM, sull’impatto delle elezioni USA sui mercati, e infine, la relazione della conferenza di Aldo Cazzullo al Festival dell’Economia civile.
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