Letteratura

I Robinson di PiazzaParola

PiazzaParola è nata nel 2011 dall’iniziativa della Società Dante Alighieri della Svizzera italiana, ma da quando ha trovato casa, collaborazione e coproduzione, nel LAC, è diventata una manifestazione ancora più seguita e consolidata; D’altra parte, il centro culturale con essa ha coperto una lacuna che aveva in campo letterario, come osservato dal neovicesindaco Roberto Badaracco, questa mattina in apertura della conferenza stampa di presentazione della nuova edizione che festeggia i dieci anni, dunque. La rassegna, dopo aver navigato tra i giganti del passato, Omero, Dante, Boccaccio, Ovidio, è partita da un tema, un focus, su un romanzo o un personaggio, simbolicamente rappresentativi dell’immaginario della cultura occidentale e poi declinati in un’ottica multidisciplinare. Furono Don Chisciotte, Don Giovanni, Madame Bovary, Frankenstein, ciclo anche degli “individualisti”… Si andrà verso il “Faust”, prima o poi, ma intanto si giunge, oggi, a Robinson. Geografie della solitudine, pensato prima della pandemia, saltato nel 2020 ed ora, in coincidenza con l’epoca che stiamo vivendo, in straordinaria attualità, nonostante i trecento anni che ci dividono dalla stesura del libro. Ma i classici, per natura, restano dei “sempreverdi”. Come ha spiegato la curatrice dell’evento, Yvonne Pesenti, i motivi che si ritrovano in quest’opera popolare di Defoe, inserita tra le letture dell’infanzia, ma primo grande romanzo inglese, sono legati al naufragio, isolamento, solitudine, relazione con la natura, colonialismo, razzismo, la geografia, il viaggio, la scoperta. Come si vede problematiche ampiamente dibattute nel nostro presente.

(A proposito di “isola”, trovo un legame anche con l’appena concluso Festival Internazionale del Teatro e della Scena contemporanea che aveva ospitato la narrazione del portoghese Pedro Penim incentrata sull’ossessione per le isole…).

Chiudiamo la parentesi e arriviamo alla descrizione dei vari appuntamenti che si svolgeranno tra il 20 e il 24 ottobre e che a volte prendono il soggetto anche molto alla larga…

Avremo un’anteprima già questo sabato che indaga quella particolare nazione, un caso speciale, unita ma composita tra lingue e culture regionali, un’isola al centro dell’Europa, che si chiama Svizzera. L’ultimo numero della rivista The passenger, progetto editoriale curato da Marco Agosta, che delinea il ritratto di una nazione, attraverso inchieste, reportage letterari, e saggi narrativi, si occupa proprio del nostro paese. Oltre ad Agosta, interverrà anche Claudio Visentin, storico ed esperto di turismo e viaggi che non ha bisogno di altre presentazioni (sabato 16 ottobre, ore 11).

L’inaugurazione ufficiale si svolgerà il 20 ottobre, ore 18, con Nadia Fusini, L’isola del romanzo, che traccerà la genesi di un genere che in inglese sarà definito come novel, come una novità. Un intermezzo musicale (La musica del salotto aristocratico e borghese ai tempi di Robinson), condotto da Giuseppe Clericetti, separerà dal secondo momento, alle ore 18.45: Di viaggi e di avventure, dove Arturo Cattaneo dialoga con Natascha Fioretti,  il viaggio come esperienza fondamentale, Grand Tour, come ineludibile passaggio formativo per una classe agiata; oppure la partenza di scoperta verso lidi esotici, “un confronto tra costumi e abitudini diverse e lo sviluppo di una coscienza critica della propria identità, che tende a superare l’eurocentrismo e anche l’antropocentrismo”. La condizione di Solitudini antiche e moderni confinamenti sarà al centro dell’incontro del 22 ottobre (ore 18), quando Aurelio Musi dialogherà con Ira Rubini: naufragi, isolamento, prigioni domestiche… Ma la solitudine può essere anche una scelta e si ritrova negli epistolari, in letteratura, al cinema e nei social media. Lo stesso giorno (ore 18.45) si farà l’incontro con l’altro personaggio del libro, che appare solo ad un certo punto: Il selvaggio venerdì, grazie all’antropologo Marco Aime: la relazione tra “quintessenza del nuovo spirito borghese” rappresentato da Robinson e il “buon selvaggio” mette in campo tematiche come razzismo, colonialismo, dominio-sottomissione.

Il 23 ottobre (ore 10.15) sarà incentrato sul filosofo Nietzsche, antesignano del viaggiatore e dell’individualista a cui Paolo Pagani ha dedicato un libro dove indaga la genesi del suo pensiero, attraverso i luoghi in cui ha soggiornato. Ne parlerà con la filosofa Ilaria Gaspari in Individualismo mito laico dell’Occidente; mentre Addomesticare la natura selvaggia (ore 11.15 con il filosofo Emanuele Coccia, sollecitato da Moira Bubola), svilupperà il tema della relazione con la natura, dall’utilitarismo robinsoniano, alla nuova ecologia.

Come al solito ci sarà un Focus svizzero, curato da Natascha Fioretti che avrà come ospiti scrittori delle altre lingue nazionali, Alex Capus, autore di bestsellers, viaggiatore e ricercatore, che pure ha affrontato la problematica del colonialismo (23 ottobre, ore 14.15, Il desiderio di esotismo), sarà seguito da Un’isola nella campagna vodese (ore 16.15) con Bruno Pellegrino sulle tracce dei Roud, il poeta, e la sorella Madeleine. Alle ore 17.30 avremo delle vecchie conoscenze, Andrea Fazioli e Yari Bernasconi con Cartoline dall’isola (vedi la rubrica dell’Osservatore). Ma loro arrivano anche per presentare l’ultimo libro che parte dalle osservazioni nate attorno ad una famosa piazza zurighese (di cui pure il nostro inserto si è occupato).

Prestigioso l’ospite del 24 ottobre, ore 10.15, Ma quanti sono gli eredi di Robinson?: Björn Larsson dialogherà con Simona Sala; lo scrittore svedese si può considerare un erede di Defoe, avendo narrato di pirati e navigatori, esistenze nomadi… Ma ci parlerà anche di sé, della sua idea di libertà.

Seguirà, ancora per il Focus Schweiz, Suisse, Svizra, L’ombra della tragedia (ore 11.15): il romancio Arno Camenisch dialoga con Yvonne Pesenti Salazar sull’ultimo suo libro che ci porta dentro al suo villaggio, luogo dell’infanzia, di drammi e solitudini. Alle 16.15 sarà il turno del franco-svizzero Frédéric Pajak in dialogo con Barbara Camplani; l’incontro, intitolato Manifesto incerto per il XXI secolo, si snoda lungo vicende personali e quelle legate ad esuli famosi. Fino alla chiusura del Festival con una indagine sociale, su un tema già molto dibattuto, quello della crisi del giornalismo culturale. Isole di cultura per salvarci dai naufragi quotidiani, con Gilles Marchand e Dario Olivero che dialogheranno con Roberto Antonini e Natascha Fioretti (24 ottobre, ore 17.30), ricordando che anche Defoe fu giornalista e fondatore di una rivista, un precursore del giornalismo moderno.

PiazzaParola avrà anche una rassegna cinematografica, all’Iride, con la proiezione di film in tema: Lagaan, once upon a time in India (19 ottobre), Deux moi (26 ottobre), Into the wild (2 novembre), Campeones (9 novembre), con inizio sempre alle ore 20.30.

Info e prenotazioni: www.luganolac.ch/piazzaparola

Manuela Camponovo

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