I diritti dell’infanzia, l’impegno per l’ambiente e il ruolo femminile nella società: a emergere nel programma della 32. edizione di Castellinaria – presentato questa mattina in conferenza stampa – sono tematiche da un lato preesistenti e persistenti, dall’altro legate all’attualità. È in particolar modo attraverso queste lenti che, dal 16 al 23 novembre all’Espocentro e al Cinema Forum di Bellinzona, la rassegna cinematografica fotograferà le diverse problematiche che in tutto il mondo riguardano giovani e giovanissimi, i loro desideri, sogni e speranze, tramite film capaci di parlare sia ai ragazzi che agli adulti. Un percorso di scoperta e crescita che, come sempre a Castellinaria, coinvolge direttamente anche le scuole del cantone, alle quali si rivolgono in particolare le proiezioni della mattina e del primo pomeriggio.
Quello dei diritti dell’infanzia è un tema ricorrente al Festival del cinema giovane di Bellinzona, che ancora una volta si svolge sotto il patronato dell’Unicef. Quest’anno però, in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia – che cade proprio il 20 novembre, durante questa edizione di Castellinaria – si presenterà con una forza maggiore. A metterlo in risalto saranno film come Systemsprenger della tedesca Nora Fingscheidt, premiato con l’Alfred Bauer Prize all’ultima edizione della Berlinale, Binti di Frederike Migom o My Name is Sara di Steven Oritt. Opere come queste introducono anche un altro degli accenti della 32. edizione, quello legato al ruolo e alla condizione femminile. Saranno numerosi i film che toccheranno l’argomento, da The Perfect Candidate di Haifaa Al Mansour – regista de La bicicletta verde – a God Exists. Her Name is Petrunya della macedone Teona Strugar Mitevska, selezionato quest’anno dalla Berlinale, fino all’emblematico Woman di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand, progetto che dà voce alle donne di una cinquantina di Paesi diversi.
“Durante la programmazione ci siamo resi conto che molti dei film ai quali avevamo pensato avevano come protagoniste le donne. Una casualità che abbiamo deciso di rendere programmatica. La rassegna contempla ad esempio The perfect candidate, della regista Haifaa Al-Mansour, che nel 2012 aveva prodotto La bicicletta verde. Un film epocale: nei Paesi Arabi il film contribuì a far sì che le donne potessero andare in bicicletta e guidare un’auto da sole”, sottolinea il direttore artistico Giancarlo Zappoli.
All’insegna della qualità e seguendo la formula rodata che si struttura attorno ai due concorsi principali – quello dedicato alla fascia d’età che va dai 6 ai 15 anni e quello che si rivolge ai giovani fra i 16 e i 20 anni – il Festival, presieduto da Flavia Marone, proporrà una cinquantina di opere, fra corti e lungometraggi. Non mancheranno prime visioni assolute e prime svizzere, né, come da tradizione, le proiezioni serali all’Espocentro. Qui sfileranno fra gli altri La Vérité, il film “europeo” del giapponese Kore-eda Hirokazu, presentato all’ultima Mostra d’arte cinematografica di Venezia; Sorry We Missed You di Ken Loach, in concorso sulla Croisette lo scorso maggio; o ancora Le Jeune Ahmed, dei fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne, vincitori del premio per la migliore regia all’ultimo festival di Cannes, film che sarà accompagnato a Bellinzona dall’attore Olivier Bonnaud.
Nutrita è infatti anche la lista degli ospiti di Castellinaria. L’illustratore e fumettista italiano Lorenzo Mattotti presenterà la sua affascinante trasposizione cinematografica de La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati. L’attore Alessandro Haber, al quale verrà conferito il Premio Castellinaria, accompagnerà la prima mondiale del film del giovane regista ticinese Andreas Maciocci I segreti del mestiere, insieme all’attore bulgaro Christo Jivkov, già Giovanni dalle Bande Nere per Ermanno Olmi ne Il mestiere delle armi nonché apostolo Giovanni ne La passione di Cristo di Mel Gibson. La curatrice e produttrice Adelina von Fürstenberg presenterà in prima svizzera Interdependence, lavoro collettivo di 11 registi – fra i quali Silvio Soldini e Bettina Oberli – sul cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Ed è proprio “green” il terzo leitmotiv di quest’anno. L’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente è un tema che sempre più prepotentemente sta venendo alla ribalta in tutto il mondo, grazie – ma non solo – all’impegno di giovani attivisti come Greta Thunberg. Sono proprio le giovani generazioni a giocare sempre di più un ruolo chiave per la salvaguardia del nostro pianeta e Castellinaria intercetterà questo spirito dei tempi in più occasioni durante la 32. edizione: dalla prima visione assoluta de I ragazzi dello sciopero, documentario di Misha Györik prodotto dalla RSI che sabato 16 novembre darà il via alle proiezioni, al “Green Friday” in programma venerdì 22 novembre all’Espocentro, una giornata dedicata all’ambiente che avrà il suo fulcro in una tavola rotonda alla quale, oltre alla già citata Adelina von Fürstenberg, parteciperanno il glaciologo Giovanni Kappenberger, il capo sezione forestale del Dipartimento del Territorio Roland David e le rappresentanti del movimento “Sciopero per il clima Svizzera” Dalia Elshater e Gaia Mombelli.
Come sempre, il Festival sarà arricchito dalla Piccola Rassegna dedicata agli spettatori più piccoli – quest’anno incentrata sul lavoro degli autori di libri per bambini Julia Donaldson e Alex Scheffler –, dal concorso Castellincorto, che presenterà cortometraggi internazionali di giovani registi e dall’irrinunciabile elemento costituito dalle mostre. Nel corso della 32. edizione, in collaborazione con la Ticino Film Commission, l’esposizione Location Ticino guiderà i visitatori, con l’ausilio della realtà aumentata, in un viaggio nelle località del nostro cantone utilizzate come set di film nazionali e internazionali, mentre Giochiamo papà!, curata dall’ASPI, sottolineerà una volta di più il 30. della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia.
Non mancheranno infine appuntamenti come il Pitching Lab, workshop tenuto dal regista e sceneggiatore italiano Antonio Piazza o il Focus sulla scrittura di film per ragazzi, destinati in primo luogo agli addetti ai lavori, così come iniziative particolari quali il progetto Blog Castellinaria 2019 attraverso cui una classe della Scuola Media di Chiasso sarà protagonista di una immersione giornalistica durante la rassegna. A completare il ricco programma, i decentramenti che proporranno alcuni film della manifestazione in diverse località del cantone, nonché una serie di atelier e di incontri legati alla programmazione del Festival. Decentramenti, che indica Zappoli, che “sono sempre più numerosi. A volte può addirittura capitare che le due sale di Bellinzona non siano del tutto piene durante una proiezione. Questo perché permettiamo ai ragazzi di vedere i film senza spostarsi. Durante l’anno sono circa 8 i Cantoni che ci chiedono di poter vedere un film che abbiamo lanciato. Quest’anno avremo anche delle classi del Canton Grigioni che assegneranno un loro premio”.
“Vogliamo proporre – conclude Zappoli – dei film che di solito i giovani non vedrebbero. L’obiettivo è quello di mostrare che, per quanto le problematiche con cui la società si confronta si declinino di paese in paese in modo diverso, di fondo sono sempre le stesse. Problematiche davanti alle quali vorremmo dire ai giovani che non bisogna mai disperare. Per quanto una situazione possa essere complessa, c’è sempre una luce in fondo al tunnel”.
“Una cosa che ci colpisce sempre è l’attenzione con cui i nostri ragazzi ci seguono. Nonostante i cosidetti mezzi di distrazione di massa siano in aumento, tra smartphone e altro, in sala i ragazzi sono sempre molto attenti, si può davvero dire che guardano il film. Questo anche perché scegliamo i nostri film con attenzione: per noi l’immagine deve coinvolgere occhio, cuore e cervello. Dal punto di vista estetico un film deve “catturare”, ma al contempo deve saper penetrare i cuori per smuoverli. Il cervello, infine, perché un film bello va sempre ripensato: i ragazzi devono ricordarsi di quello che hanno visto, non devono dimenticarlo perché ha lasciato loro qualcosa.
Laura Quadri