“Il Cantonetto”: numero monografico su Plinio Martini
A cento anni dalla nascita, si torna a confrontarsi con l’opera di Plinio Martini (1923-1979), tra gli scrittori più amati del Ticino, il cui romanzo d’esordio Il fondo del sacco (1970) costituisce ormai un classico della nostra letteratura, con oltre venti edizioni e numerose traduzioni.
Nel nuovo numero monografico della rivista di cultura luganese Il Cantonetto, che ha preso forma e mole di libro, si accolgono i contributi di studiosi intervenuti a un recente convegno dedicato all’opera di Martini: ne è uscito un volume a più voci che ci presenta un vivido ritratto dello scrittore, con una originale rilettura della produzione letteraria, non circoscritta ai soli romanzi, ma estesa anche alla produzione poetica, alle sue letture e agli scritti di natura civile, senza ignorare i suoi interventi alla radio e le collaborazioni televisive: una descrizione a tutto tondo della tormentata fedeltà di Martini ai suoi temi. Ai saggi critici e alla bibliografia completa delle opere si accompagna un generoso apparato illustrativo, che racconta per immagini il tragitto dello scrittore, dell’uomo e del cittadino, calato entro gli spazi alpini visceralmente amati della sua Val Bavona: un territorio tragicamente colpito dall’alluvione delle scorse settimane, che per una fatale coincidenza diventa di pressante attualità nelle pagine del Cantonetto, dove sono richiamate le sventure vallerane narrate da Plinio Martini nei suoi scritti, pure evocate in un inserto fotografico con bellissime immagini d’epoca.
Il volume – che ha per titolo “Il mio paese, la mia gente”: una tormentata fedeltà. Plinio Martini (1923-1979) a cento anni dalla nascita – è reperibile nelle librerie o rivolgendosi direttamente alla redazione de Il Cantonetto.