Il capolavoro di Callisto Piazza torna a Lugano
La pala d’altare del pittore rinascimentale Callisto Piazza da Lodi, raffigurante l’Assunzione e incoronazione della Vergine, tornerà a impreziosire la chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove fu commissionata, nel 1548, da Battista Rusca.
Il prezioso dipinto torna a Lugano dopo più di 250 anni: sino al 1768 era infatti collocato sull’altare maggiore della chiesa di S. Maria degli Angeli. Il Dipartimento del territorio (Ufficio dei beni culturali), la Diocesi di Lugano e la Città di Lugano (Divisione cultura) in un’azione congiunta diretta e cofinanziata dall’Ufficio dei beni culturali del Dipartimento del territorio hanno effettuato l’acquisto giovedì 10 dicembre, presso la casa d’asta Sotheby’s di Londra, per 100’800 GBP (circa 120’000 CHF).
Recenti studi legati alle mostre del 2010 e del 2018 sul Rinascimento nelle terre ticinesi alla Pinacoteca Züst di Rancate, dove la pala è stata esposta, hanno permesso di confermare che essa faceva parte di un trittico collocato sull’altare maggiore, che comprendeva pure le due tavole laterali raffiguranti i Santi Paolo e Francesco e i Santi Bernardino da Siena e Pietro martire da Verona oggi conservate al MarteS – Museo d’Arte Sorlini di Cavalgese della Riviera (Brescia). Il trittico fu venduto dai frati nel 1768 e da allora finì sul mercato antiquario.
La chiesa di S. Maria degli Angeli, di proprietà dello Stato dal 1848 e ad uso della Parrocchia di Lugano, dal 1911 è monumento tutelato di importanza cantonale e protetto anche a livello nazionale. Fra le opere di grande pregio conservate nella chiesa si ricorda il capolavoro di Bernardino Luini, la Passione e Crocifissione di Cristo realizzato nel 1529, il più famoso affresco rinascimentale della Svizzera. L’esterno dell’edificio e l’adiacente chiostro del convento sono stati restaurati dall’Ufficio dei beni culturali in collaborazione con la Sezione della logistica nel 2012-2015. Il restauro dell’interno è pianificato a partire dal 2021: l’acquisto della pala d’altare aggiunge dunque un importante elemento di valore al restauro dell’edificio.