Mostra

“Il filo di Arianna” allo Studio Dabbeni di Lugano

Luciano Bartolini, senza titolo, 1982

Lo Studio Dabbeni presenta due artisti esposti più volte negli spazi della galleria: Dadamaino e Luciano Bartolini, accomunati in questo caso dal rapporto fra la mano e la ripetizione di un atto radicale. Il titolo della mostra, Il filo di Arianna, è tratto da un’opera esposta in galleria, un trittico di Luciano Bartolini, Arianna (sogni e ombre), del 1979. Il labirinto è un tema caro all’artista fiorentino e il filo di Arianna lega i due artisti nella loro radicale operazione.

A partire dal 1974, Bartolini utilizza la carta da pacchi e i Kleenex, sottilissimi fazzoletti di carta, incollati in modo da formare delle super ci geometriche. La pittura è la super cie, il colore è la carta. È un’operazione radicale, un viaggio tra Oriente e Occidente. La carta infonde leggerezza ma la dimensione è monumentale.

Nell’agosto 1976 una spiaggia deserta viene marcata da una serie di tracciati perpendicolari dall’artista Dadamaino. La fotografa Antonia Mulas documenta il lavoro. La mano non fa due segni identici. Questo lavoro si chiama “Lettera a Tall el Zaatar” (campo profughi palestinese dove si era perpetrata, in quei giorni, l’ennesima strage).
È la premessa alla serie intitolata “Alfabeto della mente” realizzata in una serie di opere su carta di vario formato, iniziato nel 1976 e sviluppato nei “Fatti della vita” no al 1981. Le lettere si distinguono mediante una diversa disposizione o combinazione dei segni verticali, orizzontali, obliqui o curvilinei. Si tratta di una scrittura che anela a valicare persino il margine.

Dal 9 dicembre 2023 al 17 febbraio 2024

Orari:

  • mercoledì – venerdì: 15.00 – 18.30
  • sabato: 10.30 – 12.30, 15.00 – 17.00
  • lunedì – martedì: su appuntamento
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