“Il filo di Arianna”, l’arte di Marcel Dupertuis al Museo Vela
Domenica 26 giugno, alle ore 11.00, si terrà al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto l’inaugurazione della mostra dedicata a Marcel Dupertuis, intitolata Il filo di Arianna e curata da Gianna A. Mina in collaborazione con lo storico dell’arte Matthias Frehner. Oltre ai due curatori sarà presente Benno Widmer, Caposezione Musei e Collezioni dell’Ufficio federale della Cultura (UFC).
Il titolo della mostra, che per la prima volta presenta al pubblico uno sguardo d’insieme sull’opera di Dupertuis, allude al movimento unico e continuo definito nello spazio dalle sculture dell’artista e al tempo stesso al sottile filo di Arianna che sala per sala, sempre “in continuum”, accompagna i visitatori attraverso un percorso suddiviso in accenti tematici che collega un lavoro condotto sull’arco di 60 anni. Sin dai suoi esordi Dupertuis persegue con sensibilità e coerenza una ricerca a tutto tondo che abbraccia scultura, pittura, disegno e grafica, fotografia e letteratura: discipline declinate in tecniche e stili diversi, in una continua sperimentazione imperniata su contrasti. Un’opera d’arte totale cui il Museo Vincenzo Vela dà ampio spazio, privilegiando la produzione plastica ma approfondendo attraverso puntuali rimandi anche la produzione pittorica, grafica e fotografica. Le opere presentate compongono un unico universale mosaico, in cui si esplica la poetica complessa dell’artista, in una tensione nella quale la ricerca formale non è mai disgiunta da una riflessione sui contenuti profondi dell’arte e dagli interrogativi cui un artista contemporaneo è chiamato a confrontarsi.
La mostra si sviluppa con criterio tematico e cronologico nelle sale al primo piano e in alcuni ambienti al piano terreno di Villa Vela, così come nell’adiacente parco, delineando il complesso percorso della produzione di Dupertuis, dalle sue prime prove giovanili fino agli esiti più recenti: dalle realizzazioni monumentali di carattere costruttivista a forme più semplificate ed essenziali, talvolta di tenore organico, attraverso un processo di progressivo svuotamento e di «scarnificazione» dei soggetti, in cui risaltano le superfici lavorate, contorte e quasi erose, in un costante dialogo tra pieno e vuoto. L’arte di Dupertuis, riprendendo Paul Klee, «non riproduce il visibile, ma rende visibile»: le sue opere non sono mai una mera istantanea della realtà esteriore, ma dichiarazioni sulle leggi interne e ineluttabili di ciò che è racchiuso nella «coquille de la forme».
La mostra sarà accompagnata da un ricco programma di eventi collaterali che prenderanno il via a luglio e che permetteranno di approfondire e aprire nuovi riflessioni sull’arte di Marcel Dupertuis. Si segnala inoltre che è disponibile il catalogo, in italiano e inglese, riccamente illustrato, edito dal Museo Vincenzo Vela in coedizione con le Edizioni Casagrande.