“Il gesto nell’opera di Emilio Vedova”, conferenza di Fabrizio Gazzarri
Martedì 6 dicembre alle ore 20.30 nel Foyer del Cinema Teatro di Chiasso, nell’ambito della mostra materia, gesto, impronta, segno (visitabile al m.a.x. museo sino al 19.02.23), si terrà la conferenza di Fabrizio Gazzari, intitolata Il gesto nell’opera di Emilio Vedova, in collaborazione con il Circolo “Cultura, insieme” di Chiasso.
Fabrizio Gazzarri inizia l’attività di insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Venezia come assistente al Corso di Pittura di Emilio Vedova e, otto anni dopo alla Sommerakademie di Salisburgo. Dal 1980 al 2006 è assistente e poi collaboratore di Emilio Vedova anche nel suo studio, partecipa e contribuisce attivamente alla complessa e articolata attività seguendo la realizzazione di numerosissime mostre nelle più importanti istituzioni, musei e gallerie internazionali, la stampa di libri e cataloghi, le relazioni con il sistema dell’arte et alia del grande maestro. Nel 2003 si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Brera dove conduce l’insegnamento di Problemi Espressivi del Contemporaneo e collabora, per alcuni anni, al Corso di Alberto Garutti. Si dedica all’insegnamento e cura alcune mostre di giovani artisti in Italia e all’estero. Nel 2006 è nominato Direttore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova e si occupa dell’Archivio e Collezione e dell’attività espositiva.
Fabrizio Gazzarri firma uno dei saggi del catalogo materia, gesto, impronta, segno: l’opera grafica di Burri, Vedova, Kounellis, Paolucci e Benedetti, dal titolo La grafica di Emilio Vedova in cui tratta specificatamente questa espressione artistica al Maestro veneziano tanto cara. Le prime tracce del lavoro di Emilio Vedova sulla grafica, intesa come calcografia, litografia e serigrafia, emergono nel 1958, quando era già una personalità riconosciuta dell’arte internazionale. È tuttavia in coincidenza con il ’68, con le sollevazioni studentesche e operaie, che la grafica entra a pieno regime nella sua produzione. Vedova si dedica, per un decennio circa, quasi esclusivamente alle opere multiple: la sua è una presa di posizione rivolta alle dinamiche di mercato dell’arte e alla necessità di aprirsi a una diffusione agile e immediata, all’interno di circuiti popolari e giovanili. Il saggio affronta in particolar modo le opere esposte in mostra al m.a.x. museo di Chiasso, opere selezionate che rendono evidente l’impegno e lo spirito critico di Vedova rispetto ai drammatici fatti del mondo, la sua continua ricerca nella sperimentazione di nuove tecniche e materiali, la capacità di sfidarsi e sovvertire le gerarchie compositive, lavorando, ad esempio, sul cerchio o articolando l’opera nello spazio.