“Il gioco degli sguardi” in Sartre, secondo Gabriella Farina
Continua il ciclo di appuntamenti dedicato a Jean-Paul Sartre in occasione degli ottant’anni dalla pubblicazione di L’essere e il nulla, promosso dalla Società filosofica della Svizzera italiana in collaborazione con la Biblioteca Salita dei Frati. Dopo la lezione di Brenno Bernardi, tenutasi martedì scorso, sarà la volta di Gabriella Farina, il prossimo martedì 26 settembre alle ore 18.00, in Biblioteca.
Sartre dedica la Terza Parte de L’essere e il nulla all’esistenza del Per-Altri. È questa la nuova dimensione che scopre con il gioco degli sguardi e che si aggiunge all’in-sé ed al per-sé, analizzati nelle prime parti dell’opera. Scrive Sartre: «Ho bisogno di altri per cogliere a pieno tutte le strutture del mio essere; il per-sé rimanda al per-altri». L’esperienza chiave che evidenzia il legame tra il soggetto e l’Altro è data dalla vergogna, che è sempre «vergogna di sé di fronte ad altri e queste due strutture sono inseparabili». L’Altro possiede il segreto che io sono e che io non conosco. Vergogna, timore, orgoglio sono dunque le mie reazioni originali, sono i diversi modi con cui io riconosco altri come soggetto fuori portata e implicano una comprensione della mia ipseità che può e deve servirmi come motivo per costituire altri come oggetto. Insomma l’altro può esistere per noi sotto due aspetti: se lo sento con evidenza, non riesco a conoscerlo, se lo conosco, se agisco su di lui, raggiungo solo il suo essere-oggetto e la sua esistenza probabile nel mondo; nessuna sintesi di queste due forme è possibile. Mai totalmente oggetto, mai totalmente soggetto, ciascuno di noi si trova coinvolto in un continuo scambio di ruoli. Lo scenario che lo sguardo apre è quello di un inevitabile conflitto. L’amore forse potrebbe porre fine a questa conflittualità; chi vuole essere amato, non desidera asservire l’amato. L’amante non desidera possedere l’amato come si possiede una cosa; vuole possedere una libertà come libertà; vuole la libertà dell’Altro come libertà assolutamente libera. Ma come si può possedere la libertà dell’Altro senza porre fine alla sua stessa libertà? L’amante vuole che l’amata sia libera e, insieme, prigioniera. Ma come può esistere una «libertà prigioniera»? Anche l’amore è una salvezza impossibile. La domanda d’amore appare nel suo fondo irrealizzabile per il carattere paradossale del desiderio amoroso.
Gabriella Farina, insegnante senior di Storia della filosofia contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre, fa parte del Comitato scientifico del Centro di Studi Italo-Francesi e del Consiglio d’Amministrazione del Gruppo Studi Sartriani di Parigi. È promotrice e direttore responsabile della Collana d’inediti in italiano di J.-P. Sartre (Milano, Marinotti Editore) e della rivista “Studi sartriani” (Roma Tre Press). Dei suoi numerosi studi su Sartre citiamo: Sartre. Fenomenologia e passioni della crisi (2012); «Coscienza e conoscenza». Sartre lettore di Freud, in «Bollettino Studi Sartriani», ix, Roma (2013); Il Genet di Sartre, in Jean Genet, la scrittura della rivolta (2016); Introduzione a Sartre e il problema della soggettività. Intorno alla Conferenza di Roma del 1961, in «Bollettino Studi Sartriani», xi (2017); Esistenza, infanzia e desiderio, in «Rivista Studi Sartriani», xvi (2022).
Il ciclo dedicato a Sartre si concluderà giovedì 19 ottobre con Florinda Cambria, e non il 3 ottobre con Ciro Adinolfi. Si segnala infine che negli spazi del Porticato della Biblioteca Salita dei Frati è stato allestito un mercatino del libro usato, con titoli doppi provenienti dai fondi della Biblioteca o da donazioni recenti, in vendita a 2 franchi a volume. Il mercatino sarà rinnovato costantemente e resterà aperto fino al 9 ottobre.