Il linguaggio di Loredana Müller
Quando ci si addentra nel mondo, nel caos, nelle linee, nelle curve, nei colori, nei cerchi, e nell’espressività avvolgente di Loredana Müller si entra nel fulcro della creazione, dove nascono le sue idee, tra luci ed ombre, nei luoghi della mente, dell’anima e del cuore dell’artista di Camorino, che apre le porte del centro culturale di Areapangeart, dimora dell’arte, con le sue innumerevoli espressioni. Stando con Loredana, o Lore come ama farsi chiamare, che ti accompagna con esile tocco nelle profondità della sua passione, percepisci la sua visione, che spazia e si integra in molti ambiti, tra poesia, musica, scultura e letteratura. Portandoti fuori dal tempo, perché Lore dilata le ore, ci si lascia catturare, con gentilezza, dagli stimoli e dai materiali che arredano gli angoli, i cassetti, le pareti o i grandi tavoli. Tutta questa musicalità ti viene incontro mentre Loredana allarga le braccia, dopo che il viso le si illumina, e ti mostra le sue creature. Sparse sui tavoli o perché sono ancora dei timidi abbozzi, o perché sono stese ad un filo ancora in fase d’asciugatura, alcune opere possono nascere insieme al ricordo dedicato ad un’amica ammalata. Perché Loredana si ispira al sottile significato della vita, della mancanza, delle persone, dell’ignoto, delle cose, della natura che incontra nel reale, nell’irreale e nell’immaginario, i cui dettagli sono colmi di poetica, sia riflessi nell’essere che nel non essere. Loredana traspone la sua generosa interiorità nelle sue opere. Il suo stile inconfondibile, il suo tocco, si allargano nello sguardo di tutto ciò che dà senso alla vita ma anche dentro a ciò che non è circoscrivibile a dei limiti perché segue il flusso del suo mondo interiore, quello attraversato da leggi che non hanno regole o imposizioni, e che invece fa parlare i sensi, si libera nei silenzi e nella contemplazione, laddove le parole non osano arrivare.
Visitare l’atelier di Loredana, nel posto che dà vita alla sua arte, percorrere insieme a lei la genesi delle sue opere, che lascia libere come creature oramai cresciute, che esibiscono la loro splendente personalità, è dare forma e corporeità all’immaterialità dei pensieri, diventando presenza astratta sulla tela. Anche perché i colori delle tele che Loredana sceglie, quando dipinge, provengono dalla natura. Loredana ne risveglia e valorizza la luce. “Più che ritmie, e andamenti, sono partenze con cromie generate da gneiss, e da una manciata di terre raccolte in Val Morobbia, un poco sorde o assorte”. Tutto questo brulicare di creazione e di bellezze è visibile anche negli spazi della mostra Geologia del Tempio allestita ad Areapangeart a Camorino con le sculture di Anne-France Auget, le sculture in legno di Petra Weiss e le tele di Loredana Müller. Il 25 marzo ci sarà il concerto, al centro culturale Areapangeart, per chitarra sola, con il musicista Claudio Farinone.
Nicoletta Barazzoni