Martedì 17 novembre al LAC- Hall si esibisce Alfonso Alberti, che racconta la figura di Beethoven, il grande compositore, attraverso brani e esempi dei grandi che ne hanno influenzato la creazione artistica.
Alfonso Alberti, da sempre attento alla musica d’oggi, nei suoi concerti e nei suoi interventi ama tessere rapporti fra diverse epoche, con l’intento di mostrare l’unità del percorso storico musicale.
In questa occasione Alberti affronta la figura di Beethoven mettendola al confronto con il contesto culturale del tempo e con le esperienze artistiche che ne hanno forgiato lo stile. «Parlare di Beethoven e celebrare il suo anniversario, per una volta farlo suonando il meno possibile la sua musica, bensì̀ altre musiche» dice Alberti «quelle che lui studiava, leggeva o ascoltava, e che di certo l’hanno influenzato – dal “grande” Bach a Mozart, dal “giovane” Bach (Carl Philipp Emanuel) a Haydn – e poi le musiche il cui stile mostra non piccole affinità, quelle di nomi oggi poco frequentati come Pleyel, Méhul, Gossec. E ancora, le Variazioni Diabelli, le musiche della Rivoluzione, quelle della Germania, quelle della cultura popolare, in breve: quel mondo di suoni nel quale si forma e definisce quello di Beethoven».
Una galassia come questa, proposta in alcuni casi in forma compiuta, in altri per frammenti – dal vivo, al pianoforte, con brevi estratti di registrazioni sinfoniche – è al centro dell’incontro che tra musica e parole ci fa meglio conoscere il compositore e il suo mondo musicale.
Immagine: fornita dal promotore – ©Marco Carloni