Uomini e storie

Il pellegrinaggio a Lourdes l’appuntamento più vissuto

Il prossimo 19 settembre Campione d’Italia onorerà don Sandro Vitalini – prete, docente universitario a Friborgo, scrittore nato in questo Comune – intitolandogli la Galleria Civica. In avvicinamento a questo evento, ogni lunedì pubblichiamo un intervento di persone che a vario titolo gli sono state vicine. Questa settimana è la volta di Ivo Pellegrini, presidente dell’Ospitalità diocesana ticinese «Nostra Signora di Lourdes».

Don Sandro Vitalini predica

Don Sandro Vitalini predica (Foto: Jo Locatelli).

Caro don Sandro, ci mancherai. Non avremo più la possibilità di ascoltare le tue belle ed esortanti riflessioni che, in occasione dei nostri annuali incontri di preparazione al pellegrinaggio a Lourdes, ci esponevi per presentarci il tema scelto o per spronarci nel servizio di volontariato, a favore dei malati. Non mancavi mai di farci presente che la partecipazione dei sofferenti al nostro pellegrinaggio diocesano era una presenza importante, anzi fondamentale e da condividere. Ci ripetevi che i malati sono la perla del pellegrinaggio, un’esperienza concreta di solidarietà, un richiamo alla fragilità e alla forza d’animo, nella luce di Gesù. Non mancava mai il tuo richiamo al fattore decisivo del nostro credere: la fede nella vita eterna, un tema che ti era particolarmente familiare e sul quale hai scritto anche un illuminante libro.

Sapevi trasmettere la poesia del bene, alleviare il carico delle pesantezze che la vita riserva a tutti. Insegnavi a guardare in alto, confortando e alleviando dolori fisici e morali.

Con i tuoi messaggi hai dato forza, vigore e coraggio a tante persone (infermiere, brancardiers, medici, scout) che – pellegrinaggio dopo pellegrinaggio – hanno accolto il tuo invito a seguire le parole che Gesù ci ha lasciato come memoriale. Sono stati tanti i giovani che hanno ascoltato questo tuo richiamo e si sono messi a disposizione per fare un’esperienza di Chiesa viva e di amicizia, come una grande famiglia. Durante il pellegrinaggio passavi sempre all’Accueil Notre Dame per lasciare una parola di sollievo e di speranza ai malati. Mi ricordo un aneddoto quando, in occasione della celebrazione della Santa Eucaristia, dovesti annunciare ai presenti il decesso di un familiare in Ticino. Queste le tue parole, peraltro non occasionali parole: «Vorrei essere io a incontrare quel Dio che tanto ci ama e ci aspetta».

Ora hai raggiunto la tua meta, il tuo desiderio. La Vergine di Lourdes, che tanto hai pregato e hai fatto pregare, ora ti avrà già accolto a braccia aperte nella gloria del paradiso, laddove c’è la gioia senza fine di cui hai fatto assaporare la bellezza con la tua parola. Ricordati di noi malati e personale dell’Ospitalità Diocesana che ancora siamo in “pellegrinaggio”, nell’attesa di incontrarci un giorno, Lassù, riuniti nella felicità che non conosce tramonto. Ciao, indimenticabile don Sandro!

Ivo Pellegrini

Testimonianza tratta dal libro “Il Vangelo della gioia”, di Giuseppe Zois, Edizioni Ritter, Lugano.

Copertina - Il Vangelo della Gloria

 

Le pagine più belle di un libro proprio d’oro

Il “Libro d’oro” per il trasporto dei malati a Lourdes è stata una pagina straordinaria della generosità dei ticinesi per rendere possibile la partecipazione dei malati con qualche difficoltà economica ma molto desiderosi di recarsi a respirare l’atmosfera spirituale che la Grotta sa infondere in chi vi si reca, con tutti i momenti di spiritualità che la giornata contempla: Messe, Via Crucis, celebrazioni nelle diverse basiliche, processioni. Don Vitalini era un efficace “motivatore” con un linguaggio anche molto persuasivo: diceva che i malati in viaggio grazie al cuore d’oro dei ticinesi erano i più accreditati “ambasciatori” in Cielo per le grazie che ciascuno può invocare. Pubblichiamo uno di questi fervidi appelli scritti da don Sandro per il “Libro d’oro” nel 1986.

Ora che il Pellegrinaggio diocesano a Lourdes si è fatto annuale, da più parti mi si è chiesto se non sia eccessivo rivolgersi ogni anno ai cattolici ticinesi già così sollecitati da mille esigenze caritative, per domandar loro un dono che abbia a favorire il pellegrinaggio a Lourdes dei malati e di tutte le persone meno abbienti. Rispondo con le cifre: anche nel 1985 la generosità del Ticino cattolico è stata com­movente. Abbiamo raccolto fr. 39.007,85 ed abbiamo avuto un leggero deficit nelle spese, deficit ammontante a fr. 1.422,15. Ci tengo a precisare che la contabilità per il Libro d’oro è del tutto separata e viene sottoposta nei dettagli ai membri dell’Ospitalità di Nostra Signora di Lourdes, il cui servizio a favore dei nostri cari malati è superiore ad ogni elogio. I doni che affluiscono sul Libro d’oro sono rivoletti di carità che dimostrano la sensibilità di tante persone. Voglio qui esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a determinare il successo dell’azione intrapresa nel 1985: anche se non si sono potuti recare personalmente a Lourdes, con il loro gesto di carità hanno contribuito ad inviarvi un loro ambasciatore, così che il loro dono si sarà per tutti trasformato in grazia rinnovata. Ma mi si consenta di insistere su un fatto che a volte sembra ancora suscitare qualche perplessità: non si deve assolutamente aver paura di chiedere il contributo del Libro d’oro! II nostro Ufficio Pellegrinaggi, che non persegue alcun scopo lucrativo, è ad intera disposizione di tutti coloro che desiderano andare a Lourdes anche gratuitamente. Al primo posto poniamo certo i malati, che costituiscono la perla del nostro pellegrinaggio. Nelle tariffe appare per loro un prezzo che, sia ben chiaro, è puramente indicativo. La Diocesi è certo onorata di poter inviare a Lourdes dei suoi messaggeri così qualificati. Pensiamo al valore della preghiera di un malato, che perfeziona nel suo corpo la passione stessa di Gesù! Ci sono diversi malati che tornano a Lourdes volentieri e ce ne rallegriamo tutti grandemente. Sarebbe però ottima cosa se si segnalasse all’Ospitalità o all’Ufficio Pellegrinaggi qualche malato che potrebbe forse venire per la prima volta a Lourdes, ma non osa farsi avanti. Facciamo il possibile perché l’esperienza di Lourdes sia fatta anche da malati che finora non furono colà: ne riceveranno un conforto ed una pace che rimarranno per sempre nel loro cuore. Ci sono poi altre persone che, per una ragione o per l’altra, non sono in grado di versare la somma richiesta per il viaggio. Penso a persone anziane, ma anche a giovani disoccupati, a famiglie che attraversano un delicato momento economico. Chi desidera andare si faccia avanti. E se noi conosciamo situazioni in cui ci sarebbe questo desiderio ma non lo si vuole esprimere, sostituiamoci alla persona interessata ed annunciamola. Qualcuno mi dirà che con questi criteri di estrema larghezza il sottoscritto direttore porterà il Libro d’oro alla bancarotta! Mi rendo conto che questa può essere una sfida al buon senso umano, ma credo per fede teologale, che la Provvidenza non si lascerà vincere ed attraverso il cuore di tanti buoni compirà ancora una volta il miracolo.

(Giornale del Popolo, 11 febbraio 1986)

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