Il Premio Enrico Filippini 2025 va alla casa editrice Adelphi
La tredicesima edizione degli Eventi letterari Monte Verità, che si terrà dal 10 al 13 aprile 2025 e avrà come tema “Psicogeografie”, celebra con il Premio Enrico Filippini il fondamentale lavoro di Adelphi, una delle case editrici indipendenti più prestigiose d’Europa, da sempre sinonimo di qualità e visione editoriale unica, che contribuisce alla diffusione della letteratura mondiale con un catalogo che abbraccia narrativa, saggistica e testi filosofici. Durante la cerimonia di premiazione, che si terrà sabato 12 aprile al Monte Verità, Paolo Di Stefano, scrittore e critico letterario, pronuncerà la laudatio per Adelphi, sottolineando il ruolo centrale della casa editrice nel panorama culturale contemporaneo e il suo contributo alla riflessione intellettuale in Italia e all’estero.
Nel riconoscere il lavoro di Adelphi, il Premio Enrico Filippini 2025 evidenzia il contributo significativo di Teresa Cremisi e Roberto Colajanni. Teresa Cremisi, già presidente di Flammarion e direttore editoriale di Gallimard, è alla guida di Adelphi dal 2021 come presidente. Roberto Colajanni, entrato in Adelphi nel 2011 come editor, consulente editoriale e traduttore, è dal 2021 direttore editoriale e amministratore delegato. Questo riconoscimento è anche un omaggio al costante impegno nel preservare e innovare una visione editoriale che ha influenzato profondamente la cultura internazionale, in particolare nei campi della letteratura, della psicoanalisi, della filosofia e della saggistica.
Le parole di Roberto Calasso, storico proprietario e direttore editoriale di Adelphi, riassumono significativamente la filosofia della casa editrice: «Un buon editore è quello che pubblica circa un decimo dei libri che vorrebbe e forse dovrebbe pubblicare. Le opere religiose e mitologiche del catalogo Adelphi dovrebbero perciò essere viste come indicazione di un tracciato dove, in ogni direzione, ai libri presenti si accompagnano molti libri virtuali, come ombre amiche. E vorrei aggiungere che un buon editore è anche quello nei cui libri queste ombre amiche vengono naturalmente e irresistibilmente suscitate. Ci fanno cenni da luoghi remoti, da spazi che sono tuttora immensi, in attesa di essere di nuovo evocate, nella forma usuale di pagine da leggere» (da Roberto Calasso, L’impronta dell’editore: I libri unici, 2013).
Stefan Zweifel, direttore artistico degli Eventi letterari Monte Verità, ha condiviso una riflessione che ben riassume l’impatto di Adelphi: «Sfogliare i libri di Adelphi permette di scoprire il mondo attraverso un caleidoscopio letterario, dove ogni autore e autrice illumina nuovi orizzonti di conoscenza e bellezza. È grazie a questa casa editrice che, anno dopo anno, ho trovato prospettive inattese sulla vita e, grazie alle traduzioni, anche nuovi aspetti dei miei idoli di lingua tedesca, come Nietzsche, che risplendeva di giallo, Thomas Bernhard di blu e Ingeborg Bachmann di rosa, nella mia raccolta di letture per le vacanze. Adelphi è molto più di una casa editrice: è un simbolo della ricerca continua di significato, che, attraverso i suoi libri, continua a ispirare generazioni di lettori e pensatori».
Raphaël Brunschwig, presidente degli Eventi letterari Monte Verità, ha dichiarato: «Omaggiare Adelphi ad Ascona, in un’edizione marcata dai 150 anni dalla nascita di Jung, rientra nel gioco delle corrispondenze che ha caratterizzato la casa editrice italiana fin dai suoi esordi. In qualche modo Adelphi, proprio come il Monte Verità ed Eranos, che ne è il pendant intellettuale, rappresenta un simbolo della ricerca di significato del mondo e della vita, le cui risposte – “una vasta parte dell’essenziale”, vale a dire ognuno dei libri unici pubblicati da Adelphi nei suoi oltre 60 anni di storia – rispecchiano la complessità di una contemporaneità desacralizzata, offrendo potenziali guarigioni estetiche, spirituali, scientifiche e psicologiche per i mali dell’anima».