Arte

Il programma espositivo 2025 del MASI

Louisa Gagliardi, “Night Caps”, 2022. Courtesy l’artista e Galerie Eva Presenhuber, Zurich / Vienna. Foto: Stefan Altenburger Photography, Zürich. ©Louisa Gagliardi

Tra riscoperte e accostamenti inediti, storie di incontri e sinergie creative, il programma mostre 2025 del Museo d’arte della Svizzera italiana a Lugano guarda alla storia delle arti visive della Svizzera, e in particolare del Ticino, tracciando un percorso dinamico e internazionale.

La programmazione si apre con la mostra dell’artista Louisa Gagliardi, una delle voci più interessanti della scena artistica svizzera contemporanea.  In occasione di Louisa Gagliardi: Many Moons l’artista realizzerà una nuova serie di dipinti e sculture. Attingendo dalla storia dell’arte al cinema, dalla pubblicità e alle esperienze personali, Gagliardi realizza composizioni ricche di dettagli inaspettati, capaci di evocare emozioni contrastanti tra il familiare e l’estraneità. Collocandosi nel solco di correnti artistiche come il surrealismo, la metafisica e il realismo magico, l’artista sviluppa un immaginario affascinante, con cui si fa portavoce della sua generazione e del profondo cambiamento che caratterizza l’epoca post-internet. Sono parte del progetto anche delle opere recenti, che toccano tematiche quali il rapporto con la natura e lo spazio urbano, la percezione della sfera domestica e le relazioni interpersonali. Sede LAC, Piazza Bernardino Luini 6, dal 16.02.2025 al 20.07.2025.

Ferdinand Hodler, “Il lago di Ginevra di sera da Chexbres”, 1895. Bundesamt für Kultur, Bern, 1965.

Nella primavera 2025 inaugura il progetto espositivo Ferdinand Hodler – Filippo Franzoni, che propone un confronto unico tra due artisti che sono stati, a titolo diverso, protagonisti dello sviluppo dell’arte moderna in Svizzera tra Otto e Novecento. Muovendosi inizialmente in sfere culturali differenti – l’ambiente ginevrino per Hodler e quello lombardo milanese per Franzoni – le carriere dei due artisti si incontrano nella nascente scena artistica elvetica, dove entrambi partecipano attivamente a giurie ed esposizioni di rilievo nazionale e internazionale. Al contempo, diversi lavori rivelano una comune attrazione verso analoghi scorci paesaggistici e suggestioni atmosferiche. Sede LAC, dal 13.04.2025 al 10.08.2025.

Richard Paul Lohse, “Serielles Reihenthema in 18 Farben A”, 1982. ©2024, Prolitteris, Zurich.

La stagione autunnale prosegue con la più ampia retrospettiva mai dedicata negli ultimi venti anni a Richard Paul Lohse, tra i più grandi rappresentanti dell’astrattismo geometrico internazionale. La parabola dell’artista verrà ricostruita attraverso oltre 80 dipinti che abbracciano i quattro decenni fondamentali della sua carriera, dagli anni Quaranta del Novecento fino alla sua scomparsa. La mostra rivelerà le contingenze storiche, le utopie sociali e il fascino del colore che si celano dietro al rigore dei lavori di Lohse. Sede LAC, dal 07.09.2025 all’11.01.2026.

Iwan Schumacher, “aus der Serie Carona”, 1977/2018. Courtesy Weiss Falk, the Artist and The Estate of David Weiss.

Volge lo sguardo al Ticino come epicentro di confluenze e incontri creativi la collettiva Carona Il Paradiso Perduto 1968- 1978: David Weiss e gli Artisti di Casa Aprile. Il progetto rende omaggio alla vivace e dinamica comunità artistica e letteraria che fiorì a Carona durante il decennio 1968-1978, intorno alla Casa Aprile. Questo luogo speciale, di proprietà dell’artista Meret Oppenheim diventò un epicentro di fitti scambi culturali e creativi. Lo spirito sperimentale e collaborativo di quel particolare momento è restituito da una rara selezione di disegni, schizzi originali, lettere personali, fotografie e registrazioni sonore. Sede LAC, dal 28.09.2025 all’01.02.2026.

Eugenio Schmidhauser, “Festa al laghetto di Astano”, 1905. Nicoletta e Max Brentano (-Motta), Brugg AG. Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo.

La ricerca sulla fotografia continua nel 2025 con una mostra su Eugenio Schmidhauser. Attivo agli inizi del ‘900, il fotografo si inserisce in quell’importante filone di fotografia storica che testimonia l’evoluzione sociale, culturale ed economica di un territorio. Eugenio Schmidhauser – Oltre il Malcantone mette in luce il lavoro di un artista che ha fortemente modellato l’immaginario del Ticino di inizio secolo, contribuendo a promuovere il turismo della regione con modalità innovative. Grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato del Canton Ticino, il percorso presenta circa 90 opere fotografiche tra stampe new print e vintage: una documentazione vasta, da cui emerge l’intima relazione di Schmidhauser con i panorami, i villaggi e gli abitanti del territorio, in particolare il Malcantone. È parte della mostra anche un nucleo inedito di fotografie artistiche, che svela aspetti sconosciuti e di grande valore del suo lavoro. Palazzo Reali, via Canova 10, dal 16.03.2025 al 12.10.2025.

Il programma 2025 è integrato dalla presentazione delle collezioni del MASI nella mostra Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950 alla sede LAC. Arricchita da alcune importanti opere in prestito, l’esposizione intende offrire una visione di come l’arte in Ticino – a partire dalla fondazione dello Stato federale nel 1848 fino alla fine della seconda guerra mondiale – si sia dinamicamente evoluta nel suo specifico contesto culturale, e mostrare quali influenze, provenienti da Sud e da Nord, si siano affermate nella regione.

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