È uscito nelle sale cinematografiche svizzere e italiane, l’ultimo lavoro del regista uruguaiano Fede Álvarez “Millennium – Quello che non uccide”, sequel di “Millennium – Uomini che odiano le donne” (2011), un adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da David Lagercrantz.
A interpretare la protagonista Lisbeth Salander (giovane hacker iconica), nel nuovo film di Álvarez è l’attrice britannica Claire Foy. Quest’ultima si è aggiudicata un Golden Globe (2017) e un Emmy Award (2018) per la sua interpretazione della Regina Elisabetta II nella serie tv “The Crown“, per poi essere anche scelta dal regista, premio Oscar, Damien Chazelle per affiancare Ryan Gosling nella sua ultima pellicola,”Il Primo Uomo“. Una carriera, quella della Foy, che sta prendendo il volo, anzi vola già in alto grazie all’impeccabile talento dell’attrice; lo stesso Álvarez rivela «È straordinaria. Un regista se ne accorge subito, appena accende la spia rossa della telecamera. È quella sensazione che provi solo quando ti rendi conto che il personaggio che avevi in mente ora è lì davanti ai tuoi occhi, in carne e ossa».
Nel film “Millennium – Quello che non uccide” la Foy e Álvarez portano in scena una nuova versione di Lisbeth Salander, diversa dalle solite eroine iconiche perfette a cui siamo abituati, difatti il regista spiega «Non abbiamo dato molto peso al suo look: vestiti, trucco, ha solo un paio di piercing mentre prima ne aveva centinaia. E poi non volevo renderla sexy e bellissima a tutti i costi come spesso accade in quei film in cui ci sono delle super eroine. Non sono per la bellezza ovunque, che paradossalmente è il contrario di quello che si cerca a Hollywood».
«Questo film è il primo incentrato esclusivamente su di lei – prosegue Álvarez – Racconta la sua storia e le sue esperienze di vita attraverso i suoi occhi. Finalmente possiamo conoscerla meglio. Perché piace così tanto? Perché è forte, tanto da non scendere mai a compromessi. Cerchiamo di comprenderla a fondo ma è sfuggente, che è un po’ la storia di tutte le ragazze delle quali mi sono innamorato da ragazzino. Non conosciamo i suoi segreti e le sue vergogne ed è questo quello che più ci affascina di lei».
Insomma, la protagonista assoluta del film è la Salander che mostra una sfumatura diversa dalle solite eroine, essendo un personaggio “vero” e meno idealizzato che mostra le proprie fragilità e imperfezioni, cosa che rende Lisbeth Salander una figura diversa dal solito… una novità.