Il richiamo di Alma, uno dei romanzi più amati dell’autore triestino Stelio Mattioni, pubblicato per la prima volta nel 1980 da Adelphi, sarà disponibile dal 5 dicembre 2020 in una preziosa riedizione: sarà infatti ripubblicato da Cliquot, con la prefazione della figlia Chiara Mattioni e la postfazione del critico letterario Gianfranco Franchi.
Ne Il richiamo di Alma l’elemento fantastico intreccia l’evidenza del reale e ne scalfisce i confini, mostrando quanto il senso di un’esistenza si annidi nel non detto, nelle suggestioni, nell’istinto di perdersi. Tra semplicità e segreto, tra mistero e amore, tutta la narrazione, fantasmatica ed evocativa, ruota attorno alla figura di una donna. La «figura bianca» di una ragazza in piedi sulla balaustrata di una grande scala di pietra: è la prima apparizione di Alma, il suo primo «richiamo», fra i molti che attraverseranno poi la vita di un uomo da lei perennemente attratto e insieme incapace di afferrarla o di decifrare il significato di quel richiamo. Importantissima e molto suggestiva in questo libro è la geografia delle strade di Trieste, che seguono i percorsi della mente e dell’anima, il perdersi nel labirinto per inseguire le apparizioni di questa donna, che è una visione sfuggente.
Stelio Mattioni (1921-1997), impiegato e successivamente dirigente d’azienda, si fa conoscere nell’acceso ambiente intellettuale triestino del Dopoguerra grazie al volume di poesie La città perduta (Schwarz, 1956), e in tutta la penisola con la sua prima raccolta di racconti Il sosia (Einaudi, 1962). Approda al romanzo e alla casa editrice Adelphi nel 1968 con Il re ne comanda (ripubblicato da Cliquot nel 2019) e il sodalizio con l’editore prosegue per altri quattro titoli, compreso Il richiamo di Alma. Autore molto prolifico, ha collaborato con diversi altri editori scrivendo romanzi, racconti, poesie, saggi e divertissement, e la pubblicazione di opere inedite prosegue ancora oggi.